Krakės

La scuola sovietica emargina i credenti e favorisce i teppisti

Esposto del sac. Juozas Vaicekauskas, residente nel villaggio di Pajieslis, provincia di Kėdainiai

All'incaricato del Consiglio per gli affari religiosi

Nella scuola media di Krakės, provincia di Kėdainiai, gli alunni che frequentano la chiesa di Pajieslis vengono persegui­tati e discriminati. Gli alunni credenti sono scherniti in ogni maniera, terrorizzati; essi vengono perfino minacciati di espul­sione dalla scuola. Recentemente le alunne Palmyra Rybelytė, Zita Šilkaitė, Albina Miniotaitėed altre sono state punite per la loro frequenza della chiesa: nel loro libretto scolastico è stato annotato che la loro condotta è insoddisfacente. L'alunna Lionė Burdaitė venne severamente ammonita. Come vengano spaventati i ragazzi credenti nella scuola di Krakės è dimostrato dal seguente fatto. Sebbene nella cittadina di Krakės esista la chiesa, i ragazzi a causa delle persecuzioni non vi possono an­dare. Essi si fanno allora otto chilometri a piedi per andare a confessarsi nella chiesa di Pajieslis. I ragazzi stessi mi rac­contano, piangendo, di venire derisi e perseguitati per le pro­prie convinzioni religiose.

La direttrice della scuola di Krakės ha rimproverato le ragazze perché infrangono l'onore della scuola recandosi in chiesa. Lo scorso anno due giovani, già alunni della scuola di Krakės, si sono resi responsabili di episodi di banditismo, ar­rivando a saccheggiare la chiesa di Pajieslis. Essi hanno vera­mente infangato l'onore della scuola. Si può quindi ben com­prendere il dolore delle buone ed oneste ragazze e dei loro genitori quando esse vengono accomunate ai ladri e ai banditi.

Possibile che i docenti della scuola media di Krakės credano di ottenere dei buoni risultati adottando mezzi così brutali e inumani nella propria attività ateistica? I credenti sono molto preoccupati. Diversi genitori sono decisi a togliere i loro figli dalla scuola media di Kraitės. Molte persone della parrocchia di Krakės e di quella di Pajieslis chiedono dove debbano rivolgersi perché si cessi di terrorizzare, perseguitare e discri­minare i loro figli.

28 gennaio 1975        Sac. J. Vaicekauskas

Plateliai

Nell'autunno del 1974 l'alunno Razgus, della XI classe della scuola media di Plateliai, venne invitato al matri-monio di una sua parente; la celebrazione doveva svol-gersi nella chiesa di Plateliai. Ma il direttore della scuola media di Plateliai, Stripinis, prima del matrimonio ammo-ni Razgus perché questi non entrasse in chiesa. Secondo il direttore Razgus, essendo maggiorenne, poteva fare a me-no di ubbidire alla madre. Il direttore minacciò a Razgus l'espulsione dalla scuola media per la frequenza alla chiesa. La madre venne convocata a scuola per giustificarsi per il comportamento del figlio. A Razgus venne abbassato il voto di condotta perché frequentava la chiesa e sul giornale murale del kolchoz venne scritto che tale provvedimento era dovuto alla violazione delle norme della disciplina sco-lastica.

Varėna

L'insegnante Jankauskienė che lavora nella II scuola media di Varėna poco prima del Natale 1974 ammonì gli alunni in questo modo: « Non provate a mangiare la Kū­čios *. Noi riusciremo a saperlo. A chi oserà mangiare l'ostia, abbasseremo il voto di condotta/».

L'insegnante Jotautiené disse nella/ riunione dei geni­tori: «Non tentate di celebrare la Kūčios con i vostri fi­gli... Per loro non sarà di alcunalitilità, perché tanto non capiscono niente ».

Gli abitanti di Varėna si chiedono: è possibile che la conservazione delle tradizioni religiose sia reato, quan­do la Costituzione garantisce la libertà di coscienza?

Odiose discriminazioni contro i credenti Druskininkai

Nella casa dello studente « Saulutė », dove vengono cu­rati e studiano i ragazzi, nel mese di settembre del 1974 la

Si tratta della tipica cena lituana di Natale. (NdT)

 

segretaria dell'organizzazione del partito K. Mockuviené si rivolse ai genitori esigendo che dichiarassero per iscritto la loro posizione nei confronti della religione (credente o non credente) e di confermare la dichiarazione fatta con la propria firma. Ciò, disse, su richiesta del governo della provincia. L'insegnante N. scrisse: « Fino a che la scien­za non sarà capace di riprodurre una cellula viva, io re­sterò credente ». Qualche tempo dopo la Mockuviené in­contrando l'autore di quella frase si lamentò con lui dicen­dogli che non avrebbe dovuto scrivere quello che aveva scritto e che il collettivo degli insegnanti si trovava a di­sagio per il fatto che vi fossero degli insegnanti credenti. L'insegnante N. rispose che, essendo una persona matura, non riteneva dignitoso fingere e che comunque non aveva ancora imparato a farlo. Tuttavia per quieto vivere si dis­se disposto a cambiare il tenore di quanto aveva scritto. Su un secondo foglietto l'insegnante scrisse le parole del poeta Putinas: « Credere: una superstizione; ma senza Dio tutto è vuoto e senza senso ».

Nella riunione del collettivo la Glemžienė, sostituta del medico capo, espresse il suo rammarico per il fatto che tra i dipendenti c'erano ancora persone « immature », le quali non osano parlare con le proprie labbra.

Come conciliare il comportamento della segretaria del­l'organizzazione del partito con il pensiero di Lenin, il quale pretese sempre categoricamente che in nessun tipo di inchiesta e in nessun documento venisse mai scritto « cre­dente » o « non credente »?

Šiauliai

Il 26 dicembre 1974 durante una riunione dei genitori nella scuola media « J. Janonis », l'insegnante Šleinienė disse: « Perché voi genitori costringete i vostri figli a cre­dere? Quando ho chiesto ai ragazzi se sanno farsi il segno della croce, quasi tutti hanno alzato la mano... »

Palanga

  Nel 1974 Rima Rimšaitė, allieva della IV classe dellascuola media di otto anni di Palanga, aveva il voto mas-simo (5) in tutte le materie. Tuttavia il suo voto di con-dotta venne abbassato fino alla semplice sufficienza poiché si era rifiutata di iscriversi ai pionieri.

Šilalė

Nella scuola media di Šilalė la insegnante Serpitiené ave-va organizzato un gruppo di ateisti e si sforzava di formare gli studenti nell'ateismo.

La professoressa dell'XI classe, Račkauskienė, un giorno urlò di fronte a tutta la scolaresca: « Se Dio esiste vera-mente, ... che mi strappi la lingua! » Un giorno mentre si stava svolgendo il funerale di un suo alunno cacciò fuo-ri dalla chiesa tutti gli studenti venuti a dare l'estremo ad-dio al loro compagno.

Ben presto si sono visti i frutti della nuova educazione. Nella notte del 7 gennaio 1975 tre allievi dell'insegnante Račkauskienė membri del komsomol, Karžinauskas, Mie-lica e Morozas, rubarono un'auto a Tauragė. A Laukuva, mentre stavano tentando di asportare un'autopompa dei vigili del fuoco, essi vennero sorpresi dal guardiano e da un miliziano e Karžinauskas ferì gravemente quest'ultimo con un coltello. I giovani criminali verranno processati quan­to prima. Ma secondo gli abitanti di/Silalė assieme a loro dovrebbero salire sul banco degli imputati anche i loro edu­catori che distruggono nei ragazzi quanto di buono i geni­tori hanno seminato in loro.

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A Silva Račkauskaitė, allieva dell'VIII classe della scuola di Šilalė, durante il primo trimestre dell'anno scolastico 1974-75 venne assegnato un voto di condotta appena suf­ficiente, mentre ad altri alunni meno bravi venne dato il voto massimo. Il principale motivo di questa discriminazione sta nel fatto che S. Račkauskaitė si era rifiutata di iscriversi al komsomol.

L'insegnante dell'VIII classe V. Vasiliauskienė chiede ai genitori degli alunni di non interferire nella loro educazione, lasciando questo compito alla scuola. La maggior parte deigenitori è tuttavia del parere che sia un loro dovere non solo allevare i figli, ma anche educarli religiosamente.

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Il 23 dicembre 1974 le ragazze del convitto della scuola inedia di Šilalė avevano addobbato la loro stanza. L'inse­gnante Auškalnienė strappò e distrusse tutto quanto, apostro­fando le ragazze con l'epiteto di « streghe » e proibendo loro per punizione la festa dell'albero di Capodanno. Il crimine commesso: aver addobbato la stanza alla vigilia di Natale!

Nel mese di settembre 1974 l'insegnante della IV classe della scuola media di Šilalė, Dabčikaitė, ordinò a tutti gli alunni di prendere un foglio di carta, sul quale fece loro scrivere sotto dettatura un impegno ad iscriversi nei pio­nieri. Due ragazze, la Drukteinytė e V. Zieniūtė, si rifiu­tarono di scrivere. La professoressa intanto spiegava alla classe che le pioniere sarebbero andate al cinema ed avreb­bero fatto delle gite, mentre le non iscritte ne sarebbero state escluse. Quando gli alunni della classe andarono a giuocare, la professoressa trattenne la Drukteinytė e la Zieniūtė: « Voi non siete pioniere; perciò non potete giuo­care assieme agli altri ».

Anche ad altri ragazzi: Sebeckytė, Pečkauskas ed altri l'insegnante non permise di giuocare, perché i loro geni­tori non avevano voluto che essi venissero iscritti ai pionieri.

Vilnius

Grossolani strumenti didattici per l'ateismo nella scuola...

Nel mese di ottobre 1974 tutte le scuole della provincia di Vilnius ricevettero un opuscolo di 20 pagine, del formato di un foglio da macchina da scrivere, intitolato: « Racco­mandazioni di metodo sul rafforzamento della formazione scientifico-ateistica tra gli studenti delle scuole di istruzio­ne generale ». Chi, dove e quando abbia preparato queste raccomandazioni, non è indicato nell'opuscolo. Le racco­mandazioni sono scritte in lingua russa econstano di 4 capitoli: 1) la formazione delle concezioni e delle convinzioni ateistiche degli studenti nel corso dell'istruzione; 2) speciali forme di attività fuori della scuola nell'educazione degli studenti; 3) l'azione ateistica nei riguardi dei geni­tori; 4) l'azione ateistica nei confronti degli studenti cre­denti.

Ne riportiamo alcuni passi più significativi:

... per i giovani...

« Nella formazione scientifico-ateistica la principale difficoltà è costituita dalla mancanza di aggressività nel combattere le concezioni religiose, dalla scarsa attività con i membri credenti delle famiglie degli studenti.

Gli organi preposti all'istruzione del popolo e gli insegnanti non sempre vengono tempestivamente in aiuto ai ragazzi che genitori credenti e i capi delle sette religiose costringono a par­tecipare ai riti religiosi, e attirano verso l'ambiente religioso. In tali casi non vengono debitamente applicate le leggi so­vietiche sulla difesa del diritto dei ragazzi, sull'eliminazione della dannosa influenza esercitata su di loro dagli ecclesiastici ...

La chiesa nel corso dei secoli è sempre stata, e resta tutt'oggi, il nemico sanguinario del popolo lavoratore ...

Nello smascherare l'essenza di classe della religione e la sua funzione sociale, è indispensabile in primo luogo collegare tutto ciò organicamente con i contenuti dei corsi di storia, di scienze sociali, di letteratura, con i fenomeni e i fatti dell'e­poca odierna, i quali smascherano il ruolo reazionario della religione e della chiesa nella lotta ideologica dei due sistemi sociali contrapposti: socialismo e capitalismo.

In realtà la lotta reciproca tra scienza e religione non tende a cessare, ma acquista anzi un carattere sempre più duro.

Nell'istruzione e formazione degli studenti il ruolo princi­pale deve essere svolto da quegli avvenimenti che smascherano la morale religiosa ... La predicazione dell'amore verso tutti, anche verso gli sfruttatori del popolo lavoratore ... è un inse­gnamento farisaico. Tale insegnamento ignora e nasconde il fatto dell'esistenza nel mondo odierno di due classi opposte ed inconciliabili: quella socialista e quella borghese, masche­rando con ciò stesso il fatto dell'esistenza di due ideologie nemiche.

I temi delle lezioni della mattina per gli ottobrini ... mo­strano ai ragazzi la vittoria dell'intelligenza sul mondo e dell'uomo contro le invenzioni della religione.

   Nel doposcuola, con gli studenti delle classi medie superiori,devono essere utilizzate varie forme di azione ateistica: colloqui e conferenze, circoli-club ateisti, serate su temi ateisti, letture di composizioni ateistiche e loro discussione in incontri tra i lettori; valutazione di film, serate di domande e risposte, pub­blicazione di bollettini ateistici, visite ai musei, mostre, esposizioni fotografiche; rassegna dell'attività ateistica delle singole classi e di tutta la scuola, eccetera. È opportuno anche promuovere speciali colloqui ateistici in classe durante la lezione di educazione ... È desiderabile organizzare conferenze sul tema dell'ateismo.

Sono utili anche le più varie attività dei circoli e dei club dei « giovani ateisti » che legano rappresentanti di varie classi ... Aumentando l'interesse, specialmente tra la gioventù, per la storia del nostro paese, la sua cultura e le sue tradizioni, l'insegnante deve evitare il pericolo di esaltare la missione cul­turale della chiesa (col costruire chiese magnifiche per la loro architettura, coll'attirare illustri artisti per dipingere quadri su temi religiosi, eccetera).

Nei circoli dei giovani ateisti devono essere istituite le seguen­ti sezioni: biblioteca, giovani corrispondenti. Questi devono raccogliere la letteratura ateistica, preparare discussioni su libri, promuovere incontri tra lettori, raccogliere articoli di carattere ateistico da giornali e riviste, realizzare degli album su questo argomento, pubblicare un giornale murale ateistico e riviste manoscritte di poesie, racconti, critica di argomento atei­stico. La sezione conferenze deve venir organizzata in maniera da essere diretta da un insegnante esperto, membro dell'associa­zione Žinija.

Ad iniziativa delle organizzazioni dei giovani comunisti e dei pionieri... affidando a ciascuno compiti interessanti... vengono formati attivisti capaci. La scuola deve illuminare i genitori, ar­marli di un minimo di nozioni ateistiche.

La forma più efficace di propaganda è il ciclo di conferenze. Queste devono venir preparate in maniera da presentare uno spirito ateistico ma senza offendere i sentimenti dei credenti.

... e per i loro genitori.

È prudente iniziare un'azione individuale nei confronti dei genitori credenti che coltivano nei propri figli le concezioni re­ligiose allacciando con loro un tipo di rapporto che susciti fi­ducia. Bisogna spiegare loro quali danni possono arrecare i ge­nitori allo sviluppo dei figli, sottolineando che un'influenza contraddittoria della scuola e della famiglia conduce i ragazzi alla doppiezza, alla menzogna e nello stesso tempo alla tensione emotiva (paura del castigo a casa e dello scherno a scuola).

Con fatti concreti l'insegnante deve convincere i genitori di quali effetti negativi abbia l'educazione religiosa. Egli deve invi-: tare i credenti insieme con gli altri genitori alle mattinate, alle feste degli studenti, alle riunioni dei pionieri, eccetera. I geni­tori credenti, osservando il proprio figlio o figlia in mezzo ai loro coetanei, si convincono personalmente che l'insegnante ha ragione: il loro figlio di norma resta rigido, chiuso in se stesso, costantemente preoccupato di qualcosa. Nei genitori sor­ge allora spontanea una domanda inquietante: che non siano forse loro ad impoverire la vita dei figli? Hanno ragione loro? Tali meditazioni costituiscono il fondamento dell'unione psico­logica tra i professori e questi genitori nella lotta per la for­mazione del ragazzo.

Nell'azione individuale contro le concezioni religiose dei ge­nitori è pure importante allacciare relazioni con i membri cre­denti della famiglia, allo scopo di spingere all'ateismo i ragazzi per mezzo dei familiari.

E' inoltre importante condurre l'opera individuale anche con quei genitori i quali, pur non credendo in Dio, ... adempiono secondo la tradizione agli obblighi religiosi, celebrano le feste, tengono in casa immagini sacre... Con questa categoria di genitori si può iniziare un dialogo illustrando direttamente loro il danno che possono arrecare, anche se inconsapevolmente, ai propri figli.        

Lo sforzo comune della scuola, della famiglia e della società è la condizione fondamentale del successo nell'educazione della nuova generazione nello spirito dell'ateismo combattivo.

Gli insegnanti dicono sovente che è difficile entrare in rela­zione con un adolescente credente ed aprire un dialogo con lui, perchè, non accettando le argomentazioni ateistiche, egli si chiude in se stesso. Si tratta cioè di una disposizione pregiudi­zialmente negativa del credente. Superarla è il compito princi­pale dell'insegnante. Vi si riesce per lo più per vie traverse, attirando lo studente in un sistema di relazioni autentiche dalle quali egli è rimasto « emarginato » restando credente. Il suo contatto con il collettivo deve cominciare con obblighi che non suscitino in lui dei conflitti interiori. Questi impegni devono essere scelti avendo riguardo delle inclinazioni, degli interessi, delle esigenze dello studente...

Bisogna includerli (gli studenti credenti, Ndr) nei circoli; anzitutto in quelli che soddisfino le loro esigenze estetiche: co­no, dramma, ballo, musica, ecc.; bisogna includerli nelle commis­sioni che organizzano le serate nella scuola, le discussioni...

Contemporaneamente si deve svolgere con loro un'opera di chiarificazione sul rapporto dei riti religiosi con l'ideologia reli­giosa, conducendo questi studenti alle logiche conseguenze sui loro criteri di comportamento.

Programmando l'opera di formazione ateistica nella scuola è doveroso tenere presenti anzitutto le raccomandazioni delle or­ganizzazioni di partito per un'attività ateistica rivolta alla po­polazione matura e agli studenti.

Un'azione costante e coerente nell'istruzione e nell'educazione ateistica degli studenti è uno dei compiti più importanti delle organizzazioni del popolo, dei collettivi degli insegnanti e delle organizzazioni sociali scolastiche ».

Il direttore della Sezione della pubblica istruzione po­polare di Vilnius, A. Ditkevicius, il 14 ottobre 1974 in­viò alle scuole della provincia la citata istruzione. Nella let­tera di accompagnamento indirizzata ai direttori di tutte le scuole medie di otto anni e delle elementari, egli dice: « Ricordiamo che durante il nuovo anno scolastico la pro­paganda delle nozioni ateistiche in mezzo agli studenti e ai loro genitori, come per il passato, resta uno dei più im­portanti compiti della scuola... In riferimento al fatto che nello scorso anno scolastico 1973-74 le scuole della provin­cia hanno effettuato assai poche visite al museo dell'ateismo a Vilnius, Vi invitiamo a richiamare l'attenzione dei re­sponsabili delle classi su questa circostanza e ad organiz­zare nell'anno scolastico 1974-75 una visita di tutti gli studenti della Vostra scuola al museo dell'ateismo ».

 

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Effetti rovinosi dell'educazione sovietica

Presentiamo una lettera di un lituano alla LKB KRONIKA sull'educazione dei ragazzi nella Lituania sovietica. Omet­tiamo il nome dell'autore.

« Nel n. 42 del settimanale « Kalba Vilnius » (Parla Vilnius), il docente di scienze storiche J. Anicas ha pubblicato un articolo dal titolo: « Noi siamo per la libertà di coscienza ». Tuttaviala lettura dell'articolo dà i brividi, tanto è spaventosa quella libertà di coscienza. Esso dice che le leggi sovietiche vietano l'insegnamento della religione ai ragazzi non soltanto nella scuola, ma anche nelle chiese, e perfino nelle famiglie. Tali pre­tese non sono contro la natura umana? Non è lo Stato e tan­tomeno il partito a dare ai genitori i figli e i diritti relativi ma la natura stessa. I genitori hanno il diritto di educare i figli secondo la propria coscienza e le loro più sacrosante con­vinzioni. A nessuno è lecito togliere questo diritto ai genitori.

La popolazione credente della Lituania considera l'attuale formazione degli studenti come un addestramento di nuovi giannizzeri, che inculca in loro il massimo odio verso quelli che per secoli sono stati i valori più preziosi e inestimabili per i loro padri e loro avi. (Giannizzeri: figli di cristiani rapiti dai turchi. Venivano addestrati in scuole speciali in uno spirito d'odio tale che poi aggredivano la propria patria; passavano a fil di spada gli inermi genitori e i fratelli, violentavano le sorelle, calpestavano le immagini sacre ed altri oggetti di pietà).

Diamo uno sguardo alle imprese dei nuovi giannizzeri. Quan do mai nel nostro paese si sono avuti in maniera così acut fenomeni come alcoolismo, immoralità, banditismo? Chi ha distrutto le Tre Croci sulla collina delle croci diVilnius? Chi ha distrutto le cappelle dei Calvari di Vilnius è di Vèpriai, consacrate con il sangue e le lacrime dei lituani? Chi ha di­strutto e continua a distruggere il Monte delle Croci? Chi ha distrutto e abbattuto le edicole e le croci in tutta la Lituania? Non sono stati forse i nuovi giannizzeri formati nello « spirito dell'elevata morale del comunismo »?

I turchi, dopo aver rapito i figli dei cristiani, li addestrava­no in internati chiusi. Ora da noi ogni famiglia è obbligata ad allevare tali giannizzeri. Infatti tutto il nostro paese è oggi un unico internato chiuso, nel quale si svolge tale addestramento. Non è possibile procurarsi libri religiosi. Le trasmissioni delle radio estere vengono disturbate. Tutti vengono costretti a cre­dere a menzogne diffuse per mezzo della stampa, della radio e della televisione. Ai ragazzi e ai giovani viene proibito di prendere parte al coro ed alle processioni in chiesa. Tutto ciò non è forse un addestramento?

Docente di scienze storiche! I decreti e le leggi da voi pro­pagati che calpestano i fondamentali diritti dei genitori nei confronti dei figli e vietano l'educazione religiosa nelle chiese e nelle famiglie sono l'emblema della schiavitù. Fino a quando non verranno revocati, noi e tutto il mondo avremo il diritto e il dovere di proclamare che ai credenti della Lituania sono imposte le catene della schiavitù! »