Vennero inflitte le seguenti pene:

1.        A P. Petronis, in base agli articoli 68 comma 1 e 70 del cp: quattro anni di privazione della libertà da scon­tarsi in colonie a regime duro.

2.        A P. Plumpa, in base agli articoli 68 comma 2 e 70: sette anni di privazione della libertà e, in base all'art. 212 comma 2, tre anni di privazione della libertà. Tutta­via, sommando il periodo di pena, in base all'art. 42 del cp, vengono inflitti otto anni di privazione della libertà, da scontarsi in una colonia a regime duro.

3.        A J. Stašaitis, in base all'art. 199 comma 1 del cp: un anno di privazione della libertà e viene rilasciato.

4.        A V. Jaugelis, in base all'art. 199 comma 1 del cp della rss di Lituania: due anni di privazione della libertà da scontarsi in colonie a regime duro.

5.        A A. Patriubavičius, in base all'art. 246 comma 2 del cp della rss di Lituania: un anno e un mese di priva­zione della libertà e viene rilasciato.

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Con tale sentenza però il processo n. 345 non è ancora concluso. Nelle celle d'isolamento della Sicurezza si trovano ancora detenuti Juozas Gražys e Nijolė Sadūnaitė. Si pre­vedono nuove perquisizioni ed arresti.

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Altri stampatori clandestini scoperti e condannati

In data 18 settembre 1974 il Tribunale supremo della rss di Lituania discusse la causa penale contro Boleslovas Kulikauskas e Jonas Ivanauskas, colpevoli di essersi procu­rati varie serie di caratteri con i quali stampavano libri di preghiere. Per « furto della proprietà dello Stato » B. Kulikauskas venne condannato a 3 anni a mezzo di pri­vazione della libertà da scontarsi in colonie a regime duro e J. Ivanauskas a due anni di privazione della libertà da scontarsi in lager a regime normale.

Il 20 novembre 1973 era stata eseguita una perquisi­zione presso B. Kulikauskas. Subito dopo egli era stato tratto in arresto. Egli stampava i libri di preghiere Sveika Marija (Ave Maria) e Melskimės (Preghiamo), reato per il quale egli era stato processato per la seconda volta.

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In questo momento gli organi della procura e della Si­curezza in Lituania hanno annientato quasi tutti i centri di produzione dei libri di preghiere e di catechismi. Al ri­guardo l'accusa non è mai stata ufficialmente quella di « produzione di letteratura religiosa », ma di « attività an­tisovietica », « appropriazione dei beni dello Stato » e simili.

In casi analoghi ci si guarda bene dal far trapelare in pubblico che il processo è di carattere religioso.