Le perquisizioni a Mosca

Il 23 dicembre 1974 venne iniziata di buon mattino una perquisizione, durata 12 ore, presso Sergej Kovalév, abi­tante a Mosca. La perquisizione venne eseguita dietro inca­rico della Sicurezza di Lituania in relazione al processo n. 345. Nel corso dell'operazione sono state sequestrate le pubblicazioni Arcipelago Gulag (in russo), « Cronaca degli av-i venimenti correnti », « Cronaca della Chiesa cattolica i Lituania », una lista di 135 detenuti politici lituani, dichia razioni, lettere, libretti di appunti, eccetera.

Dopo la perquisizione, S. Kovalèv e sua moglie venner sottoposti ad interrogatori. S. Kovalèv si rifiutò di rispon dere alle domande riguardanti la diffusione delle informa zioni perché in questo caso venivano violate le leggi.

Il 26 dicembre l'inquisitore Trofimov telefonò a S. Ko­valèv e gli chiese di passare da lui per una decina di minuti. Il 27 dicembre S. Kovalèv si recò alla Lubianka, dove ven­ne arrestato. Subito dopo venne portato con un aereo a Vilnius e rinchiuso in una cella di isolamento del Comitato per la Sicurezza.

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Il 23 dicembre 1974, dietro richiesta della Sicurezza del­la Lituania, vennero eseguite perquisizioni nelle abitazioni dei seguenti cittadini residenti a Mosca:

Andrej Tvèrdochlebov,

A.P. Pliusin,

Galina Solova,

Malvina Landa,

Irina Korsunskaja.

Nel corso delle perquisizioni vennero sequestrate mac­chine da scrivere e tutte le pubblicazioni del « samizdat » rinvenute. La maggior parte del materiale requisito non ave­va però alcun rapporto con la Lituania.

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Un appello dell'accademico A. Sacharov

Lo scienziato arrestato Sergej Kovalèv è dottore in scienze biologiche. Egli è un mio intimo amico. Si tratta di un uomo di grande, puro e forte animo, di smisurato altruismo. Recen­temente ho discusso con lui un appello per un'amnistia in occasione del Capodanno per i detenuti politici; oggi egli stesso si trova in tale condizione. Il principale capo d'accusa riguarda la pubblicazione della LKB KRONIKA in Lituania. Ciò mi pare un comodo pretesto del governo per far tenere l'interrogatorioe il processo lontano dai suoi amici e dall'opinione pubblica. La vita di Kovalèv, una persona intelligente e di talento, è stata dedicata per molti anni alla difesa dei diritti dell'uomo, alla lotta per mettere in evidenza le violazioni del diritto. Egli è stato fin dall'inizio membro del Gruppo d'iniziativa per la difesa dei diritti dell'uomo, membro sovietico del gruppo di "Amnesty International", autore o coautore dei principali do­cumenti che hanno orientato la lotta per i diritti dell'uomo nel nostro paese. Kovalév ha compiuto molte azioni buone e difficili senza grande pubblicità. Non è stato per caso se egli, ad esempio, è riuscito ad allacciare rapporti tra l'ambasciata degli Stati Uniti e la madre di Simas Kudirka, il che ha portato infine alla liberazione di quest'ultimo. Nel mese di maggio di quest'anno Kovalév, assieme a Velikanova e a Chodorovic, ha annunciato che la pubblicazione della « Cronaca degli avveni­menti correnti » verrà proseguita e che essi si assumono la responsabilità della sua diffusione. È stato questo un gesto storico e coraggioso, e insieme anche un gesto di sfida verso coloro i quali considerano la « Cronaca » pubblicazione calun­niosa e antisovietica e nei confronti di quelli che hanno paura della verità e della pubblicità. L'arresto di ieri costituisce un atto di vendetta contro il coraggio e l'onestà.

Mi appello ai colleghi di Sergej Kovalév: ai biologi di tutto il mondo. Mi rivolgo alla « Amnesty International »,di cui egli è membro e perché la sua attività corrisponde allo spirito di questa organizzazione. Mi appello alla « Lega internazionale per i diritti dell'uomo ». Mi appello a tutti coloro i quali hanno a cuore la bontà, l'onestà e la libertà intellettuale. Chiedo a tutti un gesto di solidarietà internazionale per la liberazione di Sergej\ Kovalèv.

28 diceinbre 1974        Accademico A. Sacharov

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Il 30 'dicembre 1974 a Mosca i membri del Gruppo di iniziativa per la difesa dei diritti dell'uomo, T. Velikanova, G. Podjapolskij e T. Chodorovic hanno diffuso una dichia­razione firmata da 52 persone. In essa è scritto: « Sergej Kovalév, scienziato di talento, autore di oltre 60 articoli scientifici... La difesa dei diritti dell'uomo per Kovalèv è un naturale proseguimento della sua attività scientifica: uno scienziato non può rimanere acquiescente davanti alla man­canza della libertà di informazione, al livellamento forzato delle convinzioni, alla menzogna. Kovalév nella sua attività sociale si attiene agli stessi principi che sono propri della scienza: una piena cognizione dei fatti, la responsabilità della loro esatta esposizione, la scrupolosità delle deduzioni; Così, anche la sincerità e la pubblicità... S. Kovalèv ha di­feso apertamente molta gente ingiustamente perseguitata...: Noi esprimiamo solidarietà a S. Kovalèv e alla sua nobile opera. Chiediamo di rimetterlo in libertà... »

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Il 22 gennaio 1975 venne eseguita una perquisizione pres­so Tatjana Chodorovic (Mosca), membro del Gruppo d'ini­ziativa.