Nei giorni 11-17 marzo 1975 il Tribunale supremo del­la rss di Lituania ha discusso la causa penale contro Juozas Gražys. Presidente era il giudice Jankauskas; il procuratore era Bakučionis e la difesa era sostenuta da Kudaba.

Sebbene non fosse previsto che il processo si svolgesse a porte chiuse, nessun estraneo è stato ammesso in aula. È così pure nessuno dei parenti di J. Gražys ha potuto as­sistere al processo. Come testimoni vennero interrogate le seguenti persone: Povilas Petronis, Jonas Stašaitis, Ka-zėnaitė, Martinaitienė, Žemaitienė e Semaška-Semaškevi-čius.

Le accuse mosse a carico di J. Gražys riguardavano la ri­legatura della LKB KRONIKA e la sua collaborazione nella raccolta di informazioni per la suddetta LKB KRONIKA. In effetti J. Gražys aveva rilegato alcuni dei primi numeri della LKB KRONIKA e circa 20 esemplari del numero 7. Egli aveva inoltre battuto a macchina alcune copie degli opuscoli: Tarp dviejų įstatymu (Tradue leggi), Vysnupas Matulionis (Il vescovo Matulionis),Lietuviškojo charak­terio problemos (I problemi del carattere lituano) e S. Kudirkos teismo procesas (Lo svolgimento del processo contro S. Kudirka), Lietuva laimėjimu keliu (La Lituania sulla via delle conquiste),Nacionaliniu pajamų paskirsty­mas (La distribuzione del reddito nazionale — tradotto dal russo e poi diffuso) e Tau, Lietuva (A te, Lituania), di cui aveva fatto un riassunto.        

Per tutta la durata del processo J. Gražys si è sempre ri­fiutato di rivelare i nomi di coloro dai quali Aveva rice-vuto e ai quali aveva dato le pubblicazioni citate. Egli venne giudicato in base all'art. 68 del cp della rss di Lituania, comma 1: agitazione antisovietica e propaganda intesa ad indebolire il governo sovietico. Concluso il di­battito, il procuratore aveva chiesto una condanna a sei anni di lager a regime duro. La sentenza del tribunale fu invece la seguente: tre anni di lager a regime normale, confisca della macchina da scrivere di proprietà dell'impu­tato, distruzione di tre componenti di un riproduttore elet­trografico era rinvenuto nell'abitazione di Gražys nel corso della perquisizione e restituzione del denaro che gli era stato sequestrato. Nell'aula del processo furono ininterrottamente presenti il capitano della Sicurezza Markevičius ed altri agenti.

Per J. Gražys questa è stata la terza condanna. Le prime due volte egli era stato condannato) per « motivi politici ».
Durante la seconda detenzione J. Gražys aveva contratto una malattia incurabile all'intestino.        

 

GLI INTERROGATORI

Il 28 febbraio 1975 il maggiore A.A. Istomin ha sottopo­sto ad interrogatorio a Vilnius la moglie di Sergej Kovalev, L.Boicova, la quale aveva portato un pacco al marito. S. Kovalev è attualmente detenuto in una cella di isolamento della Sicurezza a Vilnius.

*   *   *

Il 28 marzo 1975 il maggiore Istomin ha interrogato presso la sede della Sicurezza a Vilnius A. Lavutas, dopo che questi aveva recato un pacco dono a S. Kovalev. L'in­quisito si è rifiutato di rispondere, in quanto, ha detto te­stualmente, « ... tale interrogatorio impedisce la libera dif­fusione delle informazioni ». Istomin ha chiesto a Lavu­tas se fosse già uscito il numero 34 della « Cronaca degli avvenimenti correnti », dicendo che tale notizia interessa-

236

va S. Kovalév e aggiungendo che quest'ultimo non sarebbe stato processato per il numero 34 ma soltanto per il 33 della suddetta « Cronaca ».

       *   *   *

Il 4 marzo 1975 vennero sottoposti ad interrogatorio Balys Gajauskas, Birutė Pašilienė ed Algis Petruševičius.

B. Gajauskas venne interrogato circa una lista di detenuti politici trovata presso di lui. Egli spiegò di conoscere mol­ti detenuti politici lituani, in quanto lui stesso era tornato da poco in libertà dopo aver scontato una condanna25 anni. « Conosco molto bene le loro sofferenze, — disse Gajauskas, — e considero mio dovere aiutarli fino a quan­do non vengano rilasciati. Quindi, per non dimenticare nessuno, ne ho fatto una lista ». Interrogato sui motivi per cui aveva tradotto in lingua lituana l'Arcipelago Gulag, Gajauskas rispose di essere convinto che un giorno questo libro verrà pubblicato in Unione Sovietica, e che quindi il suo lavoro si rivelerà utile (nel corso della perquisizione presso l'abitazione di B. Gajauskas erano state confiscate 50 pagine manoscritte della traduzione diArcipelago Gulag).

In seguito Birutė Pašilienė venne nuovamente interro­gata per sapere come aveva trovato una copia diArcipelago Gulag e dove aveva conosciuto L. Boicova, moglie di S. Kovalèv. La Pašilienė spiegò di aver conosciuto la Boicova alla stazione ferroviaria di Vilnius; prima di allora non si erano mai incontrate.

Il 28 marzo 1975, presso la sede della sicurezza di Vil­nius, B. Gajauskas e A. Žilinskas vennero sottoposti ad in­terrogatori.

*   *   *

La Sicurezza nelle sue attività non perde mai di vista gli studiosi lituani di etnografia. Agli inizi del 1975 venne con­vocato nella sede della Sicurezza il presidente dell'associa­zione degli artisti Stauskas, sebbene attualmente nei lo­cali dell'associazione degli artisti si riuniscano soltanto gli amatori del canto popolare.

La Sicurezza ha anche interrogato l'artista Didelyté, la bibliotecaria Kilikevičiūtė e la Stankevičiūtė.

 

Sono state anche prese informazioni sulla Juškaite press la biblioteca pubblica della città ove essa lavora e/ suglii piegati Veteikis e Adomonis dell'Istituto di Cardiologi Gli agenti della Sicurezza volevano sapere che umore r gna tra gli studiosi lituani di etnografia dopo il proc so contro Šarūnas Žukauskas e che rapporti abbiano etnografi con la Chiesa cattolica. Ad alcuni studiosi di etn grafia è stato anche proposto di collaborare con gli orga ni della Sicurezza.

Agli inizi di aprile Šarūnas Žukauskas venne riportato al la Sicurezza di Vilnius dalla regione di Perm ove si tr vava detenuto.