LA « LIBERTÀ » DI RELIGIONE IN LITUANIA
In data 14 novembre il Comitato per la Sicurezza dello Stato decise di organizzare delle perquisizioni di massa, allo scopo di liquidare la pubblicazione clandestina « Lietuvos kataliku Bažnyčios kronika », i centri clandestini di stampa dei libri di preghiere e di letteratura religiosa, nonché di distruggere tutta la letteratura religiosa.
L'ondata di perquisizioni
Il 20 novembre 1973 ancor prima dell'alba giunsero dal parroco di Kabeliai, rev. J. Lauriunas, alcuni agenti della polizia segreta per compiere una perquisizione. Essa venne diretta da certo Kazanavičius, capitano della sezione interrogatori del Comitato per la Sicurezza dello Stato. Gli agenti avevano portato da Druskininkai i testimoni Vytautas Žukauskas e Juozas Šlikas che durante la perquisizione esercitarono di fatto le funzioni di agenti della Sicurezza. Nell'abitazione del sacerdote e negli edifici agricoli si cercavano letteratura e documenti calunniosi per l'ordinamento sovietico. Nel corso della perquisizione vennero sequestrati: due macchine da scrivere, 9 nastri per macchina da scrivere, una notevole quantità di carta da scrivere, circa 10 libri religiosi tra cui Niekšybės paslaptis (Il mistero dell'iniquità), Kristus ir krikščioniškoji asmenybė (Cristo e la personalità cristiana), Viešpatie, ateik (Vieni, Signore) ed altri riprodotti dattilograficamente; circa 20 immaginette sacre metalliche e vari manoscritti. In una stanza venne persino divelto il pavimento. Gli agenti della Sicurezza perquisirono anche lo stesso rev. J. Lauriunas. Dopo la perquisizione il parroco è stato già due volte sottoposto ad interrogatori e non si sa quando queste angherie avranno termine.
Il 20 novembre di buon mattino si presentò nella canonica di Valkininkai l'istruttore della sezione interrogatori tenente maggiore V. Kontrimas assieme ad alcuni aiutanti, ai « testimoni » O. Važgytė e V. Novikov e al presidente della circoscrizione di Valkininkai, M. Markevičienė. Lo scopo della perquisizione era quello di scoprire eventuali oggetti e documenti rilevanti ai fini del processo penale n. 345. Il parroco, rev. A. Keina, in quel momento era assente, perciò gli agenti della Sicurezza consegnarono il mandato alla donna di servizio e svolsero un'accurata perquisizione fino alle ore 18 sia nell'abitazione che negli edifici agricoli, nel corso della quale vennero sequestrati: una macchina da scrivere, quattro numeri della LKB KRONIKA, 50 copie del libro di preghiere Melskimės (Preghiamo), 40 copie del volume Sveika Marija (Ave Maria) di K. Žitkus, 6 copie del libro di T. Toth Jaunuolio religjja (La religione del giovane) e circa 80 altri libri religiosi riprodotti con la macchina da scrivere oppure fotostaticamente, tra i quali Netikinčiųjų katekizmas (Il catechismo dei non credenti), Marijos garbė (La gloria di Maria), Milžinas, didvyris, žmogus (Gigante, eroe, uomo), Kunigas Dievo ir žmonių tarnyboje(Il sacerdote al servizio di Dio e degli uomini), Rekolekcijos apie Kristaus bičiulyste (Meditazioni sull'amicizia di Cristo), Dievo avinėlis (L'agnello di Dio), Bažnyčia ir pasaulis (La Chiesa e il mondo), Deimančiukai (I diamantini), Žodžiai broliams (Parole ai fratelli), Tėve musu (Padre nostro), Sekmadieniu ir švenčiu pamokslai(Prediche domenicali e festive), Kataliku katekizmas (Il catechismo cattolico), O vis dėlto Sv. Raštas teisus(Eppure la S. Scrittura ha ragione), ed altri. Vennero requisiti anche alcuni altri libri stampati prima della guerra come: Tautinis auklėjimas (La formazione patriottica), Jaunos sielos auklėjimas (La formazione dell'animo giovanile). Nel sacco della Sicurezza finirono inoltre: 3 nastri di registratore, un certo numero di immaginette religiose, album religiosi, una risma di carta da scrivere, vari appunti, un classificatore con ritagli di giornali, diversi documenti, il volume Beprotybės klausimas (Il problema della pazzia) ed altro.
Mentre gli agenti della Sicurezza si stavano riposando dalle fatiche della perquisizione tornò il rev. Keina. Non gli venne permesso di celebrare la santa messa per il popolo raccoltosi intorno alla chiesa e venne immediatamente portato a Varėna.
Circa 20 credenti della parrocchia di Valkininkai, venuti a cercare il parroco, fecero parecchia paura agli agenti della Sicurezza.
Perquisiti anche i tabernacoli
... Quella memorabile mattina il rev. Boleslovas Babraus-kas si stava affrettando a raggiungere la stazione degli autobus di Smilgiai (prov. di Biržai). Lungo la strada venne fermato da alcuni agenti della Sicurezza, che dissero di dovergli parlare. Il sacerdote, non volendo parlare con gli agenti della polizia segreta, si rifiutò di aprire bocca. Allora questi lo trascinarono con la forza nella sede della circoscrizione e giunti costì gli presentarono un mandato di perquisizione, rovesciandogli le tasche e rovistando nella sua borsa. Quindi portarono il sacerdote in sacrestia, dove abitava il parroco, essendo stati confiscati dal governo gli edifici della parrocchia. Circa 15 agenti della Sicurezza, assieme a due « testimoni » che si erano portati appresso, rovistarono le soffitte. Al parroco non venne permesso di far presenziare alcun testimone. Nella sacrestia tutti i libri furono gettati sul pavimento. Poi gli « ospiti » saliti al primo piano della sacrestia-camera da letto del parroco radunarono tutti i libri che vi trovarono e li buttarono a terra. Venne perquisita anche l'abitazione della persona di servizio. Le sequestrarono un libretto di preghiere, la S. Scrittura ed altra letteratura religiosa edita nel periodo anteguerra. Nella stanza da letto del parroco fu persino divelto il pa vimento. La chiesa venne perquisita senza aver convocato rappresentante del comitato parrocchiale. Furono rovistat persino i tabernacoli, sequestrata una parte delle composi zioni musicali e tutti i testi dei canti sacri. Gli agenti della Sicurezza portarono via tutta la letteratura religiosa trovata nella soffitta della chiesa. Nemmeno gli edifici agricoli fu rono trascurati.
Gli agenti della Sicurezza sequestrarono inoltre i nastri del registratore e le diapositive reperite. I sacchi dei perquisitori ingoiarono persino le immaginette sacre. Furono confiscati oltre un migliaio di libri religiosi. Nel verbale della perquisizione vennero però annotati soltanto i numeri della LKB KRONIKA, alcuni sacchi e libri. Tutti gli altri libri, cacciati alla rinfusa in dieci sacchi, vennero buttati nell'autocarro della Sicurezza. Dopo la perquisizione, il rev. B. Babrauskas fu sottoposto ad interrogatori per sapere da chi avesse avuto la letteratura religiosa e le copie della LKB KRONIKA.
Il 20 novembre gli agenti della Sicurezza fermarono a Šiauliai il sacerdote in pensione di Krinčinas e lo condussero a casa dove effettuarono un'accurata perquisizione. Durante l'operazione al rev. Jonas Buliauskas venne confiscata tutta la letteratura religiosa. Al verbale della perquisizione il sacerdote allegò la sua protesta poiché la costituzione sovietica garantisce la piena libertà di religione e di stampa, aggiungendo che durante gli interrogatori non avrebbe parlato. Finora il rev. Buliauskas non è stato ancora convocato per gli interrogatori.
Le pubblicazioni clandestine che parlano delle persecuzioni danneggiano gli affari dell'URSS...
Il 20 novembre un gruppo di agenti della Sicurezza giunse di buon mattino da Augustinas Jaugelis, residente a Kaunas in via Linkuvos n. 16 e dalle ore 7 cominciarono a perquisirne l'abitazione e un ripostiglio poco lontano. Venne perquisito anche lo stesso proprietario. Lo scopo della perquisizione era quello di trovare oggetti e documenti che « falsamente » denigrassero l'ordinamento sovietico dello Statoe della società. Il maggiore Vaclovas Raudys che diresse l'operazione nel verbale di perquisizione citò soltanto 9 libri religiosi e sei annate della rivista d'anteguerra « Ateities spinduliai » ( I raggi dell'avvenire ). Le annate delle riviste « Šaltinis » ( La fonte ), « Saleziečiu žinios » ( Notiziario salesiano ), « Žvaigždė » ( La stella ), « Liurdas » ( Lourdes ), « Pranciškonu pasaulis » ( Il mondo francescano ), « Misijos » ( Le missioni ), « Šv. Pranciškaus varpelis » ( Il campanello di san Francesco), una macchina da scrivere, alcuni libri religiosi come Visi mes broliai(Siamo tutti fratelli), Žmones ir žvėrys (Uomini e bestie), Mokslininku pasaulėžiūra (La concezione scientifica del mondo), ecc., alcuni classificatori con ritagli di giornali, quaderni di appunti ed altro furono annotati su dei fogli sui quali non apposero la loro firma né il maggiore Raudys né i « testimoni ». Ad A. Jaugelis venne ordinato di firmare soltanto il verbale della perquisizione.
Durante l'interrogatorio un agente della Sicurezza insultava i credenti, definendoli « fanatici ».
« Se il governo fosse nelle vostre mani, ci torcereste il collo » diceva l'inquisitore. « Se vi concedessimo la libertà di stampa, esigereste che i preti insegnassero la religione nelle scuole, e poi che venisse fondato un partito democristiano... Voi con i vostri scritti calunniatori ci rovinate economicamente. Ci occorrono la tecnica e i computer, e invece il Congresso americano ci pone degli ostacoli a causa della propaganda calunniatrice sulla persecuzione dei credenti. »
Il 20 novembre 1973 un funzionario della Sicurezza dello Stato, il capitano Zilakauskas, assieme ad alcuni agenti della polizia segreta alle ore 7.30 iniziò una perquisizione presso Virgilijus Jaugelis, residente a Kaunas, via Kalnai n. 7 int. 4, con lo scopo di trovare oggetti e documenti per una causa penale. Nel corso della perquisizione vennero sequestrate le pubblicazioni: Moralinė teologija (Teologia morale), Dogminė teologija (Teologia dogmatica), Evangelija gyvenime ( Il Vangelo nella vita ), įvadas i filosofija ( Introduzione alla filosofia),Stigmatizuotoji Terese Neumanaité (La stigmatizzata Teresa Neuman), Katalikas esu (Sono cattolico), Jaunuolio budas (Il carattere del giovane), Tikybos pirmamokslis (I primi elementi della religione), altri libri, un riproduttore a cera, una matrice vergine, appunti, carta da scrivere ed altro materiale.
Nel corso dell'interrogatorio V. Jaugelis spiegò che il riproduttore a cera, la matrice ed altri oggetti, trovati in uno zaino, appartenevano ad un individuo sconosciuto che lo aveva pregato di custodirglieli.
Subito dopo la perquisizione V. Jaugelis scrisse una lettera di protesta al procuratore della RSS di Lituania per la sottrazione dei libri religiosi. Nella sua denuncia Jaugelis rilevò che se il governo sovietico garantisce la libertà di coscienza, di parola, di stampa ed altre, coloro che gli avevano sequestrato i libri religiosi erano dei criminali che il procuratore avrebbe avuto il dovere di punire.
Il 20 novembre 1973 si presentarono di buon mattino all'abitazione di Arimantas Reskevicius, di Kaunas, quattro agenti della Sicurezza e cercarono per 7 ore della letteratura. Durante la perquisizione vennero sequestrati: una macchina da scrivere, molti manoscritti, un sacco e mezzo di letteratura religiosa, un numero della lkb kronika. Dopo la perquisizione Arimantas per un giorno e mezzo fu sottoposto ad interrogatori nella sede delkgb per fargli dire da chi avesse avuto la letteratura trovata.
Nel pomeriggio del 19 novembre 1973 si presentarono dalle donne N. Cicénaité e T. Maciukiené sei agenti della Sicurezza assieme a due « testimoni ». Due agenti passarono la notte in una stanza e il mattino seguente terminarono la perquisizione. Furono sequestrati: poesie, appunti, un libro di orazioni, la nuova edizione della S. Scrittura e numerosi libri di contenuto religioso.
Subito dopo ebbero inizio gli interrogatori.
Il 20 novembre 1973 di buon mattino cinque agenti del kgb si recarono da Juozas Turauskas di Kaunas e in tre ore perquisirono la sua abitazione. Durante l'operazione vennero confiscati: una bandiera tricolore, della corrispondenza, un quaderno di canzoni, cinque catechismi, tre libri di preghiere ed alcuni libri di contenuto religioso: Liturgika (Liturgia), Jaunuolio kovos (Le lotte del giovane), ed altri.
Dopo la perquisizione J. Turauskas venne sottoposto ad interrogatori.
Il 20 novembre gli agenti della Sicurezza non trovarono in casa Monika Gavėnaitė, perciò dopo aver sigillato l'appartamento (via Kapsai n. 43, Kaunas) ne attesero il ritorno. Il 26 novembre il maggiore Aleinikov assieme ad altri agenti del KGB perquisì l'appartamento della Gavėnaitė. Nel corso della perquisizione venne sequestrata numerosa letteratura religiosa: Šventųjų mišių liturgija (La liturgia della santa messa), Mano malda (La mia preghiera), Visa apimanti meilė (L'amore che abbraccia tutto), Paprastasis mastymas (Meditazione semplice),Kristus mano gyvenimas (Cristo, la mia vita), Atlaidų rinkinys (Elenco delle indulgenze), ed altro. Gli agenti delKGB confiscarono pure la corrispondenza, delle piccole pubblicazioni, la carta da scrivere ed altro. La perquisizione durò due ore e mezza. Monika Gavėnaitė dopo venne sottoposta più volte ad interrogatori. L'inquisitore poi le comunicò che sarebbe stata interrogata molte altre volte.
L'arresto di Petras Pliuira
Verso la sera del 19 novembre 1973 l'istruttore capo del Comitato per la Sicurezza dello Stato, capitano Marcinkevičius, assieme ad altri agenti del KGB effettuò la ricerca di oggetti e di documenti presso Petras Pliuira, residente a Kaunas, corso Basanavičius n. 50, int. 208.
Nel corso dell'operazione vennero sequestrati: il n. 7 della lkb kronika e la sua traduzione in lingua russa, i libri religiosi: Krikščioniškoji šeima gyvenime (La famiglia cristiana nella vita), Meilės ugnis (Il fuoco dell'amore), Svč. Mergelės Marijos gyvenimas (La vita della S. Vergine Maria), Atlaidų rinkinys (Elenco delle indulgenze), opuscoli moltiplicati fotostaticamente, vari appunti, ritagli di carta con impronte di macchina fotocopiatrice ed altro. Ad eccezione del testo: Kaip laikytis tardymo metu (Come comportarsi durante gli interrogatori), tutta la letteratura sequestrata era di carattere religioso.
Mentre si svolgeva la perquisizione nell'appartamento di Pliuira capitò Ona Česnulevičiūtė, nella borsetta della qualevenne trovato e sequestrato il libro di preghiere Valandėlė su Jėzumi (Un'oretta con Gesù).
La perquisizione durò circa 4 ore. In seguito Petras Pliui-ra venne portato nella sede del kgb e non venne rilasciato. Egli è stato accusato in base all'art. 68 del codice penale, per aver divulgato calunnie contro l'ordinamento sovietico.
Il 20 novembre 1973 il tenente maggiore Gudas, funzionario del kgb, effettuò una perquisizione presso Vladas La-pienis, residente a Vilnius in via Dauguvietis n. 5, int. 11. Nel corso dell'operazione vennero sequestrati quattro sacchi di libri religiosi riprodotti fotostaticamente e dattilograficamente, una macchina da scrivere, una rilevante quantità di immaginette sacre, 10 esemplari della lkb kronika ed altro.
Nel corso della perquisizione venne da V. Lapienis il rev. J. Zubrus, presso il quale fu pure eseguita una perquisizione che portò al sequestro di Jaunuolio religija (La religione del giovane), alcuni notes di appunti e foglietti di contenuto religioso.
La perquisizione durò quattro ore, dopo di che V. Lapienis venne sottoposto ripetutamente ad interrogatori persapere da chi avesse ricevuto tanta letteratura e i numeri della lkb kronika. La maggior parte degli inquisitori si comportò assai brutalmente, minacciandolo di carcere, di deportazione da Vilnius, eccetera.
Il 20 novembre 1973 venne effettuata una perquisizione presso il cittadino di Vilnius Zenon Urbon, residente in via Baltarusiai. L'operazione si protrasse per 10 ore. Vennero confiscati: le matrici dei testi del libro di orazioniMarija, galbėk mus\ (Maria, salvaci!), una piccola macchina da stampa fatta in casa, alcune segnature appena stampate del libretto di preghiere e numerose immaginette sacre.
Nel corso dell'interrogatorio Z. Urbon dichiarò di essersi procurato da solo i mezzi per la stampa e di stampare i libri di preghiere allo scopo di aiutare i credenti che ne erano privi.
Il 20 novembre di buon mattino alcuni agenti del kgb eseguirono una perquisizione presso l'abitazione di JonasStašaitis residente a Salininkai (prov. di Vilnius). Nell'arco di 7 ore venne rovistata accuratamente tutta la casa e gli edifici agricoli. Furono sequestrati alcuni libri religiosi, due libri di preghiere, libretti di appunti, immaginette sacre ed altro. Dopo la perquisizione J. Stašaitis venne sottoposto ad interrogatori nella sede del Comitato per la Sicurezza (viale Lenin n. 40, Vilnius).
Il 4 dicembre J. Stašaitis non era ancora rientrato a casa dagli interrogatori. Due giorni dopo la moglie ricevette dal Comitato per la Sicurezza questa comunicazione:
« In base alla procedura stabilita dal codice penale della RSS di Lituania vi comunichiamo che Jonas Stašaitis, figlio di Juozas, è stato arrestato il 4 dicembre 1973 dal Comitato per la Sicurezza dello Stato presso il Consiglio dei ministri della RSSL per aver commesso i reati previsti dagli articoli 18 e 162 del codice penale ed è attualmente detenuto presso il seguente indirizzo: Vilnius a/d 17. Firmato: V. Pilelis, capo istruttore del Comitato per la Sicurezza ».
Il 6 dicembre 1973 venne perquisita a Vilnius l'abitazione del rev. Prokopiv.1 Nel corso della perquisizione vennero confiscati: vecchi indirizzi, immaginette religiose ed altro. Durante l'interrogatorio egli fu minacciato di carcere perché si era recato a Mosca con una delegazione per perorare la causa della Chiesa. Il rev. Prokopiv si giustificò dicendo che il rivolgersi al governo del proprio paese non costituisce un reato.
Il 20 novembre 1973 sul nascere del giorno tre agenti della Sicurezza effettuarono una perquisizione presso l'abitazione della cittadina di Panevėžys, Stefa Kriaučiūnai té. In una stanza e nella soffitta della casa vennero trovati molti libri religiosi. Sette agenti del KGB continuarono la perquisizione per tutto il giorno.
Presso la coabitante di S. Kriaučiūnai te, O. Norkutė, gli agenti rinvennero alcuni libri di preghiere, 18 libri di contenuto religioso, immagini sacre, ecc., al che accusarono la Norkutė di speculazione.
1 Sacerdote ucraino residente in Lituania. Vedi LKB KRONIKA n. 9, pag. 395. (N.d.r.)
Da Liuda Razminaitė gli agenti della Sicurezza sequestrarono 17 libri religiosi. La perquisizione terminò alle ore 21.30.
Nello stesso giorno gli agenti del KGB perquisirono l'abitazione della Nastute, incaricata delle pulizie nella chiesa del vecchio sobborgo. L'operazione durò tre ore: furono confiscati alcuni rosari e persino delle immagini sacre ritagliate dalla rivista « Žvaigždutė » ( La stelletta ).'
Il 20 novembre 1973 tre agenti della Sicurezza di Panevėžys perquisirono a Ramygala l'abitazione di Julija Mi-ckeliunaité, pulitrice dei pavimenti della chiesa. Nel corso della perquisizione furono sequestrati alcuni libri religiosi trascritti a macchina, un libretto di appunti, alcuni opuscoli ed altro.
Il 20 novembre 1973 il tenente maggiore della Sicurezza, Bankauskas, eseguì una perquisizione nell'appartamento di Zita Razminienė a Šiauliai (via Komunarai n. 35, int. 65). Lo scopo dell'operazione era quello di reperire oggetti e documenti che avessero attinenza con la causa n. 345 riguardante la propagazione di « false calunnie » tali da denigrare lo Stato sovietico. La perquisizione si protrasse per 8 ore. Nel corso di essa vennero confiscati: una macchina da scrivere, i libri Jaunoms širdims (Per i giovani cuori), Deimančiukai (I diamantini),Moters gyvenimo ruduo (L'autunno della vita di una donna), Kęstutis, Kataliku tikybos kursas ( Corso di religione cattolica ), Mažasis tobulybės kelias (Breve via alla perfezione), Jaunuolio religija (La religione del giovane), Geroji kančia (Una sofferenza utile), Dora (La morale) ed altri, nonché singoli numeri delle riviste « Židinys » ( Il focolare ), « Pranciškonu pasaulis » ( Il mondo francescano ), « Saleziečiu žinios » ( Notiziario salesiano ), « Misijos » ( Le missioni ), « Sargyba » ( La guardia ), « Draugija » ( La società ), « Žvaigždutė » ( La stelletta ), ed inoltre lettere, cartoline, notes ed altro.
Dopo la perquisizione Z. Razminienė venne più volte sottoposta ad interrogatori.
1Si tratta di una rivista religiosa d'anteguerra per ragazzi. {N.d.r.)
Il 20 novembre 1973 di buon mattino alcuni agenti della Sicurezza eseguirono una perquisizione presso un cittadino di Semeliškiai, Juozas Kopūstas. L'operazione durò quattro ore. Si cercava una tipografia clandestina. Nel corso della perquisizione vennero confiscati due libri di preghiere, l'opuscolo Tikiu (Credo), ed altre pubblicazioni di contenuto religioso.
J. Kopūstas venne poi sottoposto ad interrogatori per sapere da chi aveva avuto la letteratura religiosa.
Il 20 novembre 1973 a Vievis fu perquisita l'abitazione di Antanas Jasėnas. Vennero trovate attrezzature per la rilegatura di libri e numerose copie del libro di preghiere Aukštyn širdis (In alto i cuori), non ancora rilegate.
Il 20 novembre 1973 sul far del giorno alcuni agenti del KGB eseguirono una perquisizione presso le abitazioni dei cittadini di Kapsukas (ex Marijampolė), Dambrauskas e Kačergis, residenti in via Krantas. Si cercava della letteratura religiosa e « un'arma da fuoco ». Gli agenti frugarono tra il raccolto di patate, rimossero il legname, volevano persino svellere il pavimento, ma desistettero dietro le energiche proteste di Dambrauskas. Tuttavia il materiale occorrente per intentare un processo non venne trovato.
Il 20 novembre 1973 due agenti della Sicurezza perquisirono l'abitazione di Klementina Misiūnaitė a Kaunas.La perquisizione durò 7 ore. Sequestrati: una macchina da scrivere e tutta la letteratura religiosa.
Gli agenti del KGB perquisirono per sei ore l'abitazione di Ona Tamulynaitė a Kaunas, senza tuttavia trovare nulla.
Presso Juozas Urbonas a Kaunas venne trovata una grande quantità di letteratura religiosa. Dopo la perquisizione egli venne sottoposto ad estenuanti interrogatori.
A Šiauliai gli agenti della Sicurezza sequestrarono l'intera biblioteca di Stasys Sipkus.
La perquisizione presso Antanas Ratkevičius a Pasvalys durò 10 ore. È stata confiscata tutta la letteratura religiosa.
Nel villaggio di Viršužiglis è stata sequestrata a Regina Strašinskienė una macchina da scrivere e molta carta.
La LKB KRONIKA è comunque ben lontana dall'aver registrato tutte le perquisizioni eseguite. Ulteriori informazioni verranno date nel prossimo numero.
Non si hanno notizie circa l'arresto e gli interrogatori di Povilas Petronis.
Le perquisizioni compiute dagli organi per la Sicurezza dello Stato rendono l'idea di quanti e quali sforzi stia compiendo il governo sovietico per soffocare il pensiero religioso e la verità sull'odierna situazione della Chiesa cattolica in Lituania.