ARCHIDIOCESI DI VILNIUS

Vilnius

Scienziato rifiuta di collaborare all'esaltazione dell'occupazione sovietica

Il monumento eretto alcuni anni fa a Kryžkalnis in onore dell'Armata sovietica cominciava a sgretolarsi, allora le au­torità decisero di provvedere al riguardo. Venne ordinato a Mindaugas Tamonis, nato nel 1940, candidato di scienze tecniche e impiegato nel laboratorio per la conservazione dei monumenti dell'Istituto di chimica, di esaminare il monu­mento. Tamonis rispose all'ordine con la seguente lettera:

Al direttore dell'Istituto per la conservazione dei monumenti

Il 5 aprile 1974 non mi sono recato come mi era stato ordi­nato a ispezionare il monumento innalzato in Kryzkalnis al­l'Armata rossa liberatrice della Lituania, per ragioni indipen­denti dalla competenza interna dell'lCM: io non riconosco l'at­tuale status della Lituania. È mio profondo convincimento che ogni cittadino cosciente debba impegnare tutta la sua vita per­ché, in vista del progresso, venga posto riparo agli errori commes­si tanto dalle singole persone quanto dai governi. Senza aver condannato e senza essersi resi pienamente coscienti degli er­rori commessi nel passato non è possibile creare un avvenire migliore.

Quali errori più gravi del periodo del culto della personalità, totalmente o parzialmente non ancora riparati, io considero:

1. la deportazione in massa di cittadini innocenti;

2.  l'incorporazione degli Stati baltici nella federazione che costituisce ora l'ex impero della Russia, nel momento in cui in tutto il mondo si è intensificata enormemente la lotta dei popoli per una totale indipendenza culturale e nazionale.

Considero quindi inammissibile concorrere ad eternare de­gli avvenimenti che hanno provocato la distruzione della so­vranità della Lituania e tante ingiustizie. Ad onorare le comuni lotte con i popoli vicini contro il fascismo tedesco, restaurando o conservando a tale scopo i monumenti che vengono eretti, sono disposto solo quando venga pienamente garantito che:

  1. nelle località più importanti della scomparsa di cittadini innocenti a causa del cosiddetto « culto della personalità » ven­gano innalzati monumenti commemorativi che attestino la ci­viltà del nostro popolo, il rispetto dell'uomo e della moralità;

  2. la libertà di autodeterminazione garantita dalla costitu­zione (finora solo formalmente) venga confermata da un'appo­sita legge la quale preveda un meccanismo per la sua realizza­zione, cioè una periodicità nello svolgimento di referendum po­polari in ogni repubblica. Le repubbliche baltiche, come pure le altre, qualora le rispettive popolazioni lo desiderino, devono poter riavere la piena sovranità e un'indipendenza culturale-eco-nomica pari a quella della quale godono tutte le altre nazioni socialiste.

  3. venga eliminata la minaccia del risorgere di un nuovo pe­riodo del culto della personalità. Ciò sarebbe raggiungibile in­troducendo un sistema pluripartitico, cioè permettendo il sorgeredi partiti quali quello socialdemocratico, democristiano ed altri, con i relativi organi di stampa; svolgendo delle elezioni veramen­te democratiche che permettano di ridurre il peso di quel partito che si sia dimostrato nocivo per gli interessi del popolo. Questi mezzi accrescerebbero la democraticità e la credibilità del gover­no degli Stati nella cornice del socialismo.

Il processo di progresso in atto nel mondo esige una continua democratizzazione della comunità dei paesi socialisti, un rapido avanzamento in tutti i settori della vita. Non sarà possibile rea­lizzare l'ideale di una società universalmente social-comunista se gli Stati che hanno creato questo ordinamento non avranno una grande autorità, non godranno nel mondo di fama per il rispet­to dei diritti dell'uomo, per la tolleranza rispettosa delle diver­se opinioni, per la nobiltà e la giustizia.

5 aprile 1974        M. Tamonis