Cronaca della Chiesa cattolica in Lituania fascicolo n. 20
Leggete e fate leggere ad altri! esce dal 1972
Sommario
Mindaugas Tamonis vittima degli organi di Sicurezza
Un esposto di S.E. il vescovo J. Steponavičius
Una nuova rivista clandestina: « Aušra » (L'aurora)
Per la difesa della natura in Lituania
Persecuzioni per il catechismo
La tomba di Mindaugas Tamonis (28-VIII-1940; 5-XI-1975)
« Tamonis, Mindaugas (nato a Vilnius il 28 agosto 1940) ingegnere chimico tecnologo, docente in scienze tecniche (1968). Terminati nel 1962 gli studi presso il Politecnico di Kaunas, ha lavorato fino al 1963 in qualità di ingegnere nel kombinat dei materiali da costruzione di Daugeliai (provincia di Šiauliai); dal 1966 al 1969 è stato ricercatore dell'Istituto di Costruzioni ed Architettura; dal 1969 è titolare della cattedra del laboratorio chimico dell'Istituto per la conservazione dei monumenti. Ha pubblicato articoli scientifici sull'indurimento del cemento e del calcestruzzo ». Mažoji lietuviškoji tarybinė enciklopedija (Piccola enciclopedia sovietica lituana) voi. Ili p. 560.
La LKB KRONIKA aveva parlato tempo fa * del rifiuto di M. Tamonis di restaurare il monumento all'armata sovietica eretto a Kryžkalnis e del suo internamento nell'ospedale psichiatrico di N. Vilnia. Dopo tre mesi di « cure » forzate Tamonis venne dimesso con la salute gravemente minata. Gli venne inoltre preclusa la possibilità di partecipare alla attività di ricerca dell'Istituto dove lavorava.
Il 25 giugno 1975 M. Tamonis si rivolse con una lettera al ce del pcus. In questo lungo scritto appare evidente la ingenua fiducia che il giovane scienziato, cresciuto negli anni del potere sovietico, ripone nella buona volontà dei capi del partito.
* Si veda LKB KRONIKA, n. 12, nel presente volume, pp. 62-64. (NdT)
Esposto del vescovo Julijonas Steponavičius residente nella cittadina di Zagare, provincia di Joniškis
Al Presidente del Consiglio dei ministri della rss di Lituania, J. Maniušis,
e per conoscenza ai vescovi della Lituania: J. Labukas, Kaunas; J. Pletkus, Telšiai; L. Povilonis, Kaunas; R. Krikščiūnas, Panevėžys; V. Sladkevičius, Nemunėlio Radviliškis; al canonico J. Andrikonis, Vievis; e alla curia dell'arcidiocesi di Vilnius
Sono ormai trascorsi quindici anni da quando fui rimosso dalle mie funzioni e responsabilità e fui costretto dal governo civile a risiedere nella località di Žagarė, prov. di Joniškis. Nel rimuovermi dalla mia carica non mi venne rivolta alcuna accusa. E fino ad oggi non ho ancora saputo e non so ancora perché e fino a quando sarò esiliato dalla mia diocesi. Veramente l'incaricato del Consiglio dei culti religiosi d'allora, J. Rugienis, mi comunicò che ero stato rimosso dietro una delibera del Consiglio dei ministri della rss di Lituania. Però l'incaricato si rifiutò di soddisfare la mia richiesta di farmi prendere conoscenza di quella delibera: di darmene una copia o almeno di leggermela. E poiché voleva rimuovermi al più presto, egli ricorse alla violenza e si servì degli organi amministrativi, dai quali fui costretto ad abbandonare Vilnius e i confini della diocesi di Vilnius. Perciò a tutt'oggi non mi è ancora chiaro se il mio allontanamento dal ministero pastorale sia stato deciso da una delibera del Consiglio dei ministri oppure se fu dovuto ad un'iniziativa dell'incaricato dei culti religiosi.
Quando ero nella mia sede, mi sforzavo di adempiere coscienziosamente ai miei doveri di vescovo-pastore, occupandomi del benessere spirituale dei sacerdoti e dei credenti. Non avevo la sensazione di violare le leggi sovietiche. In nessun luogo e mai ho fatto, né ho detto, nulla di male contro l'Unione Sovietica e l'ordinamento sovietico.
Nel mese di novembre del 1975 ha fatto la sua comparsa in Lituania una nuova pubblicazione: « Aušra » (Aurora), riprodotta in copie dattiloscritte.
La LKB KRONIKA presenta l'articolo introduttivo del-1'« Aušra ».
Itempi di Gedeminas
IIfamoso Vaidevutis
Risusciterebbe!Ma dov'è Vaidevutis? *
Maironis
A quasi cent'anni di distanza riappare nuovamente 1'« Aušra ». La storia della Lituania quasi si ripete: l'occupazione zarista è sostituita oggi da quella sovietica. È nuovamente in pericolo l'esistenza della nazione lituana. Particolarmente minacciati sono i suoi valori spirituali: la religione, la morale, la lingua, la letteratura e tutta la cultura lituana. I nemici della nostra nazione e quei suoi stessi figli che non riescono a intravederne l'avvenire preparano la rovina della Nazione. Si cerca di raggiungere questo fine con mezzi subdoli, con la menzogna e con l'inganno. La Lituania viene annichilita spiritualmente e annientata fisicamente secondo piani prestabiliti e con metodi fraudolenti. Una parte della Nazione non avverte la gravità di questa sventura e non si preoccupa del pericolo incombente. Talvolta senza rendersene conto e talvolta per un tozzo di pane costoro si fanno collaboratori degli oppressori della Nazione.
Oggi si cerca di tacere l'eroico passato della Lituania. E ciò non fa meraviglia, perché nelle nostre scuole viene dato pochissimo spazio alla storia antica della Lituania; viene scarsamente pubblicata la letteratura storica e anche questa viene manomessa senza pietà dai censori; i testi di storia della Lituania editi prima della guerra vengono sistematicamente distrutti. Falsificando i fatti storici, si mira a denigrare il passato della Lituania.
Fa piacere sapere che anche tra noi v'è chi difende i diritti dell'uomo (la LKB KRONIKA), ma bisognerebbe difendere anche il diritto a vivere non soltanto moralmente, ma anche in un ambiente naturale sano. È una tragedia che venga annientato lo spirito dell'uomo, ma è una tragedia anche se tale pericolo incombe sulla sua salute fisica.
Fa piacere apprendere che oggi l'agricoltura in Lituania rende 10-13,5 quintali per ettaro, che la vita del contadino ormai non è molto diversa da quella del cittadino, che l'agricoltore oggi lavora di meno e mangia meglio che nell'anteguerra. Questo è un lato della medaglia, il lato positivo; mentre il rovescio della medaglia suscita preoccupazioni.
Agli ospiti giunti dall'estero viene mostrata sovente una
* Si veda la testimonianza di J. Jurasas in Tribunale Sacharov, le testimonianze sulla violazione deidiritti dell'uomo nell'URSS, Coop. ed. La Casa di Matriona, Milano 1975, pp. 207-222. Jurasas è valente regista teatrale, attualmente vive e lavora a Monaco di Baviera. (NdT)
quercia recintata lungo l'autostrada Vilnius-Kaunas, quasi a voler dire: « Guardate, come da noi ci si preoccupa non soltanto di tutta la natura, ma perfino di una singola pianta! ». Questa quercia è un valido argomento di propaganda. I turisti, dopo essere stati in Lituania, provano sentimenti di ammirazione per il governo sovietico, il quale pensa a proteggere in tal modo la natura. Se poi vedono il film sulla riserva di Žuvintas prorompono in lacrime di gioia. La quercia suddetta e simili film hanno confuso la vista persino a Vladas Adamkus, un illustre specialista della protezione della natura degli Stati Uniti.
Decreto n. 112 del direttore dell'Istituto tecnico-agrario sovietico « Mičiurin » di Joniškėlis, insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa.
Joniškėlis, 20 ottobre 1975
In esecuzione del decreto n. 1019 dell'8 luglio 1975 del Ministero dell'Agricoltura della rss di Lituania sul miglioramento degli strumenti didattici per l'insegnamento della lingua russa nei programmi d'istruzione degli Istituti tecnici agrari sovietici e nell'attività extrascolastica e sull'introduzione dell'insegnamento della lingua lituana ai gruppi che usano la lingua russa, si decreta quanto segue:
1. gli studenti che hanno terminato la scuola media (cioè a! secondo corso) sono tenuti a frequentare lezioni di lingua e letteratura russa;
2. l'insegnamento in lingua russa della terminologia di ogni singola materia scolastica deve essere perfezionato:
a) nelle lezioni di lingua russa, sfruttando maggiormente la materia della specialità, utilizzando in maggior misura metodi e strumenti didattici più progrediti;
Il 16 ottobre 1975 Eugenia Žukauskaitė venne convocata presso il Comitato esecutivo della città di Kaunas dalla presidentessa Tamušauskienė. Costei redarguì la Žukauskaitė perché ella non si era corretta e durante l'estate aveva nuovamente ripreso ad insegnare ai bambini le verità della religione, nonostante fosse già stata biasimata per questo motivo nella fabbrica dove lavorava.
« Non sono entrata in una scuola sovietica, né ho adescato i bambini per la strada », rispose E. Žukauskaitė. « Se la gente mi chiede di spiegare qualcosa sulla fede io lo faccio. Per questo la mia coscienza è tranquilla ».
«Ma guarda, la coscienza tranquilla!... Mentre istruisce frotte di bambini! » ribatté scandalizzata la presidentessa del Comitato esecutivo.
La Žukauskaitė rispose ricordando che la Costituzione dell'Unione Sovietica garantisce la libertà di coscienza eche inoltre l'Unione Sovietica ha firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la quale proclama la libertà di religione. Disse inoltre di aver letto sul giornale che l'amministratore dell'arcidiocesi di Vilnius, Č. Krivaitis, aveva dichiarato nel corso di una conferenza stampa tenuta negli Stati Uniti che in Lituania nessuno perseguita la religione. Quindi lei non si sentiva affatto colpevole di aver parlato a qualcuno della fede.
« Perché corrompi i bambini? — le gridò irata la Ta-mušauskienė. — Fino ai 18 anni i ragazzi non si possono toccare...! ».
Espressioni di odio viscerale per la fede e i credenti
Lettera aperta alla insegnante della scuola di otto anni di Pajieslys, Aldona Ilgūnienė
Egregia insegnante, il vostro articolo sul problema delle visioni del mondo Non si può tacere, pubblicato sul giornale della provincia di Kėdainiai « Tarybinis kelias » (La via sovietica) del 28 giugno 1975, ha suscitato l'indignazione dei credenti.
Voi siete un'ateista, ed è comprensibile che non possiate tacere; tuttavia bisogna dire e scrivere soltanto la verità.
Mi spiace molto che non conosciate il mondo spirituale dei vostri allievi. In chiesa vanno soltanto i ragazzi che credono in Dio. La chiesa non è un luogo di divertimento. I genitori e i loro figli in chiesa adorano Dio e pregano. I ragazzi credenti diffidano di voi e non vi aprono il loro cuore. Più di cento genitori e i rispettivi figli sono disposti a dichiarare ed a confermare che credono in Dio e che la insegnante Aldona Ilgūnienė scrive il falso. Essi intendono persino appellarsi ad un tribunale.
Altrettanto indignati sono gli intellettuali e gli studiosi che frequentano la chiesa di Pajieslys. Essi si chiedono chi abbia dato all'insegnante Ilgūnienė il diritto di ingerirsi negli affari della loro coscienza...
Voi scrivete che « ... il prete organizza le ragazze in varie maniere e porta loro dei doni per il loro compleanno ». In realtà il sacerdote non organizza nulla, ma si limita soltanto a consigliare i credenti. Mentre questo è un dovere del sacerdote, non è certamente vostro dovere quello di indicare al sacerdote che cosa deve fare. Vi ossessiona forse il pensiero che in occasione di qualche compleanno non invitino voi, ma il sacerdote? Cosa volete farci! Si vede che il sacerdote è più amato e più rispettato. Meritatevi tale rispetto e sarete invitata anche Voi!
I vantaggi della diplomazia?
In questi ultimi tempi in Lituania si è diffusa la voce secondo la quale prossimamente un alto esponente della Curia romana, l'arcivescovo Agostino Casaroli, visiterà la Lituania. Tale notizia ha suscitato nel clero una generale preoccupazione: se Mosca permette all'arcivescovo A. Casaroli di venire in Lituania, evidentemente essa conta di ricavare dei vantaggi da questa visita. In questo momento Mosca è inoltre interessata a convincere sia il Vaticano sia il mondo intero che in Lituania esiste una completa libertà di religione. Se l'arcivescovo A. Casaroli verrà in Lituania, indubbiamente il governo sovietico, con l'aiuto di quei preti che hanno soffocato la loro coscienza, si sforzerà di mostrare all'illustre ospite non il vero volto della Chiesa cattolica in Lituania, ma quello fornito dallo specchio della propaganda sovietica. Mosca desidera che vengano ufficialmente cancellati dalla vitai due vescovi esuli della Lituania: J. Steponavičius e V. Sladkevičius, e che a capo delle diocesi siano messi dei vescovi ciecamente ossequienti e leali al governo sovietico. I cattolici della Lituania stanno già pregando perché non si realizzino i progetti di Mosca per ingannare il Vaticano ed ottenere dalla Curia romana decisioni favorevoli.
Lotta quotidiana contro simboli, segni, espressioni di fede Skiemonys
Nel mese di luglio del 1975 la famiglia Andrijauskas eresse sul sagrato della chiesa di Skiemonys una statua della santa Vergine Maria.
Il 30 luglio 1975 il presidente del kolchoz di Skiemonys, Augustinas, ordinò all'autista del kolchoz, Atkočius, di non chiudere a chiave durante la notte il garage del camion. Nottetempo, Jonas Krištaponis, il tenente maggiore della polizia Lionginas Mickelevič, l'operaio Vladas Lebeda e il direttore della scuola media, Miliūnas, caricarono la statua della santa Vergine Maria sul camion, la portarono lungo la strada del villaggio di Aženai e la buttarono tra i cespugli. Al mattino la gente che si recava al lavoro scorse la statua per terra; poco dopo però essa scomparve del tutto. Il parroco di Skiemonys, F. Savčiuk (che sarebbe poi morto 1*11 settembre), denunciò alla milizia il furto sacrilego, ma questa non trovò i colpevoli, perché... non voleva trovarli.