IL PROCESSO N. 345

Il processo n. 345 — riguardante la riproduzione e la divulgazione di libri di preghiere, di letteratura religiosa nonché della LKB KRONIKA — venne trasmesso in data 3 settembre 1974 al Tribunale supremo della rss di Lituania.

Una petizione di sacerdoti in difesa degli imputati

In data 11 ottobre 1974 alcuni sacerdoti della Lituania inviarono al Comitato per la difesa dei diritti dell'uomo a Mosca il seguente appello.

Nel periodo 1973-1974 sono state arrestate in Lituania le seguenti persone:

·               il 19 novembre 1973 P. Plumpa-Pluira (in base all'art. 68 del cp della rss di Lituania)

·               il 19 novembre 1973 Povilas Petronis (in base all'art. 162 del cp)

·               il 4 dicembre 1973 Jonas Stašaitis (in base all'art. 162 del cp)

·               il 4 aprile 1974 Virgilijus Jaugelis (in base all'art. 68 del cp)

·               il 24 aprile 1974 Juozas Gražys (in base all'art. 68 del cp)

·               il 27 agosto 1974 Nijolė Sadūnaitė (in base all'art. 68 del cp)

I nomi degli altri arrestati non ci sono noti.

Le persone citate non si sarebbero mai messe nella con­dizione di essere arrestate se in Lituania si trovassero libri di preghiere stampati ufficialmente in quantità sufficiente, se i credenti disponessero della letteratura religiosa e non venis-i sero discriminati.

Le spiegazioni degli accusati

Petronis parlò molto a lungo. Rispondendo all'accusa di non aver svolto un'attività utile alla società, Petronisraccontò che fin dall'età di 8 anni aveva lavorato come contadino, per poi studiare in diverse scuole sempre lavo­rando nello stesso tempo. Dopo aver conseguito il diploma di infermiere aveva prestato servizio in qualità di infer­miere specializzato.

Fino al 1968 egli aveva lavorato per 41 anni. Dacché la salute era divenuta cagionevole, aveva lasciato il lavoro, de­ciso a dedicare il resto delle proprie energie ai problemi dei credenti.

« Durante tutta la mia vita mi ha sempre assillato il pen­siero, — disse Petronis, — di come aiutare in qualche modo la mia Nazione e la Chiesa e con ciò stesso sdebitarmi per il bene che avevo ricevuto dai credenti. Attualmente si av­verte in modo particolare la mancanza di letteratura religio­sa, specialmente di libri di preghiere e di catechismi. Pro­ducendo letteratura di questo genere non credo di aver violato le leggi, perché da noi la libertà di stampa è ga­rantita ».

« I libri di preghiere vengono stampati dalle editrici di Sta­to; perché avete pensato di interessarvene voi? » gli chiese il giudice.

Il   quarto giorno del processo (9 dicembre)
Deposizioni di testimoni

In questo giorno il tribunale avrebbe dovuto interrogare

12        testimoni; tre però non si presentarono.

Venne introdotto nell'aula del tribunale juozas grąžys.

« Conoscete qualcuno degli imputati qui presenti? » gli chiese il giudice.

« Petronis, Jaugelis e Plumpa » rispose Gražys.

« Avete fatto a Petronis favori di qualche genere? »

« Non ricordo. Mi pare che una volta egli mi chiese di rilegargli forse 20 copie del volume Lietuviškojo charakterio problema (Il problema del carattere lituano). »

« Durante l'istruttoria voi avete dichiarato che una vol­ta Petronis vi portò a rilegare circa 20 esemplari della LKB KRONIKA. Voi accettaste di farlo e quando le pubblica­zioni furono rilegate egli venne a ritirarle ».

La difesa degli imputati

L'avvocato di Petronis, dopo aver illustrato le conqui­ste dell'urss e citato alcuni pensieri sulla religione, co­minciò col dimostrare che il suo patrocinato non aveva mai agito in senso antisovietico. Petronis non aveva vi­sto nulla di antisovietico nei numeri 6 e 7 della LKB KRONIKA; le notizie da lui raccolte non erano state divulgate. Inoltre egli, essendo stata trattato molto bene da parte dei credenti, intendeva sdebitarsi in qualche modo e ve­dendo che ai credenti mancavano libri di preghiere, ca­techismi, e letteratura religiosa, aveva cominciato a pro­durre letteratura di questo genere. Infine egli si era reso so­cialmente molto utile lottando contro l'alcolismo.

L'avvocato chiese di non allegare all'atto di accusa gli appunti trovati presso Petronis durante la perquisizione, in quanto i cittadini sono liberi di tenere annotazioni perso­nali purché esse non vengano usate a scopi criminosi.

Infatti la corte non aveva dimostrato che gli appunti di Petronis erano stati divulgati.

L'avvocato sottolineò che Petronis si era pentito per aver riprodotto la LKB KRONIKA. Egli aveva ammesso sinceramente la propria attività di produzione di libri di pre­ghiere, catechismi, letteratura religiosa ed aveva persino indotto i testimoni ad ammetterlo.

Nel concludere la propria arringa l'avvocato ricordò la età avanzata del suo patrocinato e la sua cagionevole sa­lute e propose che la corte applicasse nei suoi confronti non gli articoli 68 e 70, ma l'art. 199, comma 1.

Vennero inflitte le seguenti pene:

1.        A P. Petronis, in base agli articoli 68 comma 1 e 70 del cp: quattro anni di privazione della libertà da scon­tarsi in colonie a regime duro.

2.        A P. Plumpa, in base agli articoli 68 comma 2 e 70: sette anni di privazione della libertà e, in base all'art. 212 comma 2, tre anni di privazione della libertà. Tutta­via, sommando il periodo di pena, in base all'art. 42 del cp, vengono inflitti otto anni di privazione della libertà, da scontarsi in una colonia a regime duro.

3.        A J. Stašaitis, in base all'art. 199 comma 1 del cp: un anno di privazione della libertà e viene rilasciato.

4.        A V. Jaugelis, in base all'art. 199 comma 1 del cp della rss di Lituania: due anni di privazione della libertà da scontarsi in colonie a regime duro.

5.        A A. Patriubavičius, in base all'art. 246 comma 2 del cp della rss di Lituania: un anno e un mese di priva­zione della libertà e viene rilasciato.