Cronaca della Chiesa cattolica in Lituania fascicolo n. 16
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Sommario
Calunnie contro la LKB KRONIKA
Persecuzione quotidiana dei credenti: notizie dalle diocesi
Protesta del sacerdote B. Laurinavičius
Il Rev. A. Ylius in un grossolano montaggio sovietico nel volume « Žudikai bažnyčios prieglobstyje » (Assassini all'ombra della Chiesa), Vilnius 1963. (Cfr. pp. 258-259)
Nei giorni 11-17 marzo 1975 il Tribunale supremo della rss di Lituania ha discusso la causa penale contro Juozas Gražys. Presidente era il giudice Jankauskas; il procuratore era Bakučionis e la difesa era sostenuta da Kudaba.
Sebbene non fosse previsto che il processo si svolgesse a porte chiuse, nessun estraneo è stato ammesso in aula. È così pure nessuno dei parenti di J. Gražys ha potuto assistere al processo. Come testimoni vennero interrogate le seguenti persone: Povilas Petronis, Jonas Stašaitis, Ka-zėnaitė, Martinaitienė, Žemaitienė e Semaška-Semaškevi-čius.
Le accuse mosse a carico di J. Gražys riguardavano la rilegatura della LKB KRONIKA e la sua collaborazione nella raccolta di informazioni per la suddetta LKB KRONIKA. In effetti J. Gražys aveva rilegato alcuni dei primi numeri della LKB KRONIKA e circa 20 esemplari del numero 7. Egli aveva inoltre battuto a macchina alcune copie degli opuscoli: Tarp dviejų įstatymu (Tradue leggi), Vysnupas Matulionis (Il vescovo Matulionis),Lietuviškojo charakterio problemos (I problemi del carattere lituano) e S. Kudirkos teismo procesas (Lo svolgimento del processo contro S. Kudirka), Lietuva laimėjimu keliu (La Lituania sulla via delle conquiste),Nacionaliniu pajamų paskirstymas (La distribuzione del reddito nazionale — tradotto dal russo e poi diffuso) e Tau, Lietuva (A te, Lituania), di cui aveva fatto un riassunto.
Nel numero 15 della LKB KRONIKA era stata data notiz: del pestaggio di Virgilijus Jaugelis nel lager di Pravieniškiai Siamo ora in grado di fornire ulteriori particolari sull'episodio. Egli venne aggredito mentre era raccolto in preghiera Dopo il pestaggio, in seguito al quale aveva riportato gra vi ferite alla testa, Jaugelis venne tenuto ancora una settimana nel lager senza alcuna assistenza medica, prima d: essere trasferito all'ospedale del carcere di Lukiškės a Vii nius. Durante il trasporto all'ospedale, i criminali che lo accompagnarono arrivarono persino a derubarlo.
Calvario di un credente nelle carceri sovietiche
Il chirurgo Kasparūnas, del reparto oncologico del po liclinico di Vilnius, diagnosticò che una parte dell'intestin di V. Jaugelis era affetta da cancro al III stadio per cu si rendeva urgente operare. Un anno dopo, quando Jaugelis fosse tornato in libertà dal lager, sarebbe stato già troppo tardi per intervenire. Ciò nonostante V. Jaugelis rifiut per iscritto di sottoporsi all'intervento chirurgico.
Dichiarazione di Monika Jaugeliené, residente a Kaunas, in via Kalnu, 7-4.
Nel numero 15 della LKB KRONIKA si è parlato della prassi poco onorevole della stampa sovietica di falsificare i fatti: il giornale « Tarybinis mokytojas » (L'insegnante sovietico) aveva accusato la radio vaticana di aver inventato delle « anime morte » (alcuni insegnanti) e di averle calunniate. Nonostante l'emittente vaticana abbia smentito e smascherato tale falsificazione, essa viene portata avanti ancora. Il 20 marzo 1975 nella trasmissione radio « Akiratis » (Panorama), e il 4 aprile nel programma « Kalba Vilnius » (Parla Vilnius), è stato detto nuovamente che la radio vaticana diffonde informazioni inventate. La LKB KRONIKA, dopo aver controllato i fatti, intende ora completare il materiale già pubblicato nel numero 15.
L'insegnante Mažeika, che aveva insegnato nella 5* scuola media di Klaipėda, due anni fa è stato trasferito nella 18* scuola media di Klaipėda. Quando insegnava nella 5*
scuola media egli era solito schernire gli scolari che fre quentavano la chiesa. Un giorno, poco prima di Pasqua l'insegnante Mažeika minacciò i ragazzi: « Che nessuno s provi ad andare in chiesa, perché gli metterò due in storia » (come è stato riferito dagli ex allievi di Mažeika, i cui nomi sono noti alla LKB KRONIKA, Ndr).
Vilnius
Interrogatori e iniziative poliziesche diverse
Il 30 gennaio 1975 venne convocata nella sede del comitato per la Sicurezza a Vilnius la caporedattrice della biblioteca nazionale di Vilnius, Elena Šuliauskaitė. L'interrogatorio, condotto da due agenti della Sicurezza, durò più di 6 ore. Gli inquisitori chiesero alla donna di raccontare come venne festeggiato il compleanno di Terese Masyté il 30 settembre 1973, festicciola che essi ritenevano invece essere stata una riunione politica antisovietica. Essi la avvertirono che tutti i partecipanti a quella riunione erano già stati interrogati ed avevano raccontato tutto. Da lei si esigeva ora che rivelasse i nomi di chi aveva organizzato quella festicciola e altre riunioni; di chi le ispirava e di chi le frequentava. La Šuliauskaitė negò di aver organizzato quella festa di compleanno. L'agente Rimkus chiese poi informazioni sul vescovo Steponavičius e sul sac. S. Tamkevičius. Quest'ultimo, secondo le notizie in possesso della Sicurezza, nella riunione tenuta presso T. Masyté in via Dzūku aveva calunniato l'ordinamento sovietico ed aveva proposto di rovesciarlo. Gli agenti della Sicurezza erano irritati soprattutto per il fatto che il reverendo Tamkevičius sobilla la gioventù, diffonde la LKB KRONIKA e l'opuscolo Kaip laikytis tardymo metu(Come comportarsi durante gli interrogatori). Per tutta la durata dell'interrogatorio gli agenti tentarono con le più svariate minacce di ottenere dalla Suliauskaité le dichiarazioni che volevano, ma la donna negò tutte le accuse.
Il 20 febbraio 1975 Elena Šuliauskaité venne nuovamente convocata presso il comitato per la Sicurezza. L'interrogatorio si protrasse oltre 6 ore. L'istruttore Marcinkevičius le minacciò il carcere per aver organizzato le riunioni per aver diffuso la LKB KRONIKA e per l'omertà a proposito dei « crimini » commessi dal sac. Tamkevičius. Gli agent della Sicurezza passarono poi a lodare i sacerdoti che condannano la LKB KRONIKA, comunicano alla Sicurezza i nomi di chi la diffonde e non interferiscono in alcun modo. Ad esempio il rev. J. Tunaitis nel corso di un interrogatorio aveva rivelato i nomi di chi gli aveva dato la LKB KRONIKA e di coloro ai quali poi lui l'aveva distribuita. La Suliauskaité venne nuovamente sollecitata a confessare di essere stata lei l'organizzatrice della riunione, reato per il quale sarebbe stata condannata in base all'art. 68 del cp. L'istruttore Rimkus accusò poi brutalmente la Suliauskaité di diffondere la LKB KRONIKA che calunnierebbe l'ordinamento sovietico. Secondo Rimkus il comitato per la Sicurezza aveva controllato tutti i fatti riportati nella kronikae quasi tutti si erano rivelati falsi. Aggiunse poi che persino l'amministratore dell'arcidiocesi di Vilnius, mons. Č. Krivaitis, durante un viaggio in America aveva dichiarato che in Lituania non c'è alcuna persecuzione dei credenti. Alla richiesta della Suliauskaité di sapere chi era la persona che aveva fatto il suo nome come organizzatrice della riunione, le venne risposto che non si poteva rivelarlo, in quanto non si voleva che se ne parlasse poi sulla lkb kronika. Il maggiore Rimkus cercò ancora insistentemente di convincere la Suliauskaité che le conveniva ammettere le proprie responsabilità, perché altrimenti sarebbe finita nel carcere di Panevėžys o in qualche altra prigione assieme ad avventuriere, prostitute ed assassine.
Discriminazione dei lituani credenti
Esposto
All'incaricato del Consiglio per gli affari religiosi, K. Tumėnas
Il 30 agosto 1974 Voi avete detto ai parrocchiani di Adutiškis: P. Burokas, V. Trečiokas, C. Burokienė e B. Steponienė: « Rieducate il parroco! ». Ciò, in altre parole, significa: fate che egli non ascolti la Chiesa e la propria coscienza, ma soltantogli ateisti. Se avete consigliato a dei semplici operai del sov-choz di Adutiškis di rieducarmi, allora permettetemi di chiedervi: e Voi potrebbe rieducarvi lo spazzino della Vostra via oppure la donna delle pulizie del Vostro ufficio?
Io sono stato istruito ed educato da insegnanti e professori di alto livello morale e di vasta cultura. Essi, allo scopo di farmi formare una mia visione del mondo, mi consentivano e talvolta persino mi imponevano di prendere conoscenza dell'ideologia marxista e comunista. Le mie concezioni si sono formate non con l'imposizione, ma liberamente. Ho avuto modo di leggere anche le opere dei liberi pensatori. Ma oggi, per coloro che si vanno formando una propria visione del mondo, esiste la possibilità di leggere le opere di gente che non abbia pensato o che non pensi in maniera comunista?
Nel 1966 in una libreria di Mosca chiesi la S. Scrittura. Il commesso mi rispose candidamente: « Noi non abbiamo mai avuto la S. Scrittura. Se volete leggere la S. Scrittura, andate in biblioteca; ma anche là potrete ottenerla dietro una speciale autorizzazione ».
Intense iniziative per la diffusione dell'ateismo
Ordinanza n. 20 del rettore dell'Istituto pedagogico statale di Vilnius
Vilnius, 14 febbraio 1975
RESPONSABILITÀ DEI DOCENTI NELL'ORGANIZZARE E PROMUOVERE LE ESCURSIONI DEGLI STUDENTI
Nel curriculum degli studi sono previste per gli studenti anche varie escursioni, gite dei circoli d'arte, dei collettivi sportivi e di altro genere, sia all'interno della repubblica che oltre i confini del paese. Tali escursioni hanno davvero una grande importanza conoscitiva e formativa nella preparazione dei futuri insegnanti. Si mira a che gli studenti durante queste spedizioni, con il tirocinio pedagogico, nei campeggi di lavoro e di svago, nelle prestazioni dei lavori agricoli, onorino con la loro attività ed il loro comportamento il glorioso nome dello studente sovietico, del futuro insegnante del giovane comunista, del cittadino della rss di Lituania.
A queste spedizioni viene sacrificato un tempo non indifferente, sottratto alle esercitazioni accademiche e alle vacanze e ad esse vengono destinati ingenti fondi. La loro efficacia nella formazione dei giovani specialisti dipende molto da una adeguata preparazione di tali spedizioni da parte dei dirigenti dei collettivi e dei titolari delle cattedre, i quali dovrebbero cercare di utilizzare a tal fine il proprio tempo libero e dovrebbero far ricorso agli studenti attivisti per il mantenimento della necessaria disciplina nel corso delle escursioni. Si debbono discutere i risultati delle spedizioni nei dipartimenti e nei collettivi, bisogna riferirne ai presidi e se occorre anche al rettorato.