Maggiore tolleranza

La seconda metà del 1972 è stata relativamente tran­quilla per la Chiesa cattolica in Lituania: è diminuita la brutale persecuzione dei credenti e dei sacerdoti.1 Non è stato intentato alcun processo contro i sacerdoti per il così detto « insegnamento illegale » delle verità della fede ai bambini, mentre i funzionari del governo avrebbero potuto condannare facilmente non pochi sacerdoti servendosi dei propri metodi « giuridici ».

I funzionari governativi hanno trattato con sufficiente gentilezza i sacerdoti Juozas Zdebskis e Prosperas Bubnys usciti dal lager, permettendo loro per qualche tempo di svolgere il ministero pastorale nelle proprie parrocchie.

Ben diverso è stato il comportamento un anno prima. Al rev. A. Šeškevičius, dimesso nell'autunno del 1971 dal la­ger di Alytus, fu detto che non gli sarebbe stato più permes­so di svolgere l'attività sacerdotale ed avrebbe dovuto cam­biare « professione ». Soltanto dopo grandi sforzi il rev. A. Šeškevičius ottenne dall'incaricato del Consiglio degli affari religiosi, Rugienis, il permesso di riprendere il ministero in qualità di vicario a Šilalė, diocesi di Telšiai.

Successi dell'ateìsmo

Quali successi hanno conseguito gli ateisti non nella per­secuzione dei credenti, ma nella loro attività diretta?

Nel 1972 funzionavano in Lituania 33 scuole per confe­renzieri ateistici, nelle quali hanno studiato 750 agitatori. Per i propagandisti ateisti veniva edita una pubblicazione periodica « Religija ir dabartis » (La religione e il pre­sente); sta inoltre per essere iniziata la pubblicazione della rubrica « Atsakymai tikintiesiems » ( Risposte ai credenti ).

« Come ha dimostrato la pratica delle attività della scuo­la per i conferenzieri ateisti della repubblica, non tutte le organizzazioni dell'associazione « 2inija » (Conoscenza) hanno prestato sufficiente attenzione a questa forma di istruzione dei conferenzieri. Alcune evidentemente hanno invitato a studiare in essa non proprio gli elementi più adatti. Perciò una rilevante percentuale di studenti dopo una o due esercitazioni ha smesso di frequentare la scuola » « Lai­kas ir ivykiai » (Tempo e avvenimenti), n. 23, 1972, pag. 11.

« Le persone inviate dalle organizzazioni di Druskininkai, Ukmergė, Joniškis, Telšiai e altre località, come hanno ammesso esse stesse, nelle province non venivano affatto utilizzate» (ivi, pag. 12).

Il docente del CC del PCL, Pr. Beniušis, ha lamentato che gli ateisti della provincia di Šilale hanno lavorato assai male, mentre il giornale « Tėvynė » ( Patria ) di Panevėžys si è interessato assai poco di temi ateistici, eccetera. « Laikas ir ivykiai » (Tempo e avvenimenti) n. 21, 1972, pag. 19.

Non più successo hanno avuto gli ateisti anche nella divul­gazione dei riti ateistici. « Bisogna tuttavia riconoscere aper­tamente che in molti posti le belle iniziative cominciano a spegnersi. Le superbe cicogne in giro cominciano a scom­parire, e non perché cambiano le stagioni ma evidentemente per mancanza di buona volontà, la quale viene sempre meno sostenuta da un'attività concreta, da iniziative e da intelli­genza, perché manca l'inventiva, si percorre la strada della più pura banalità » « Tiesa » (Verità), 14 gennaio 1973.

Chissà quali sarebbero i risultati dell'attività degli ateisti se il governo sovietico non li sostenesse, e concedesse ai credenti piena libertà di azione!?

ARCHIDIOCESI DI VILNIUS

Ceikiniai

Esposto di credenti per l'edificio della chiesa

Il 5 settembre 1972 i credenti della parrocchia di Ceiki­niai, provincia di Ignalina, inviarono il seguente esposto.

Al segretario del pcus L. Breznev

Siamo molto spiacenti di dover ricorrere a Mosca per un'ine­zia qual è la riparazione del magazzino di una chiesa. Questa circostanza però ha dato luogo a tutta una serie di fatti dolorosi che si vorrebbero dimenticare.

A Ceikiniai nei pressi del sagrato della chiesa vi sono una fatiscente legnaia di proprietà della parrocchia e una cadente costruzione agricola. Al loro posto noi intendevamo costruire un unico edificio da adibire a deposito. All'inizio del 1971 chie­demmo l'autorizzazione per l'esecuzione dei lavori. Dopo nume­rosi viaggi e petizioni il sostituto del presidente del Comitato esecutivo, Vaitonis, in data 27 maggio 1971 ci fece sapere che per ottenere il permesso richiesto bisognava rivolgersi a Vilnius, all'incaricato del Consiglio degli affari religiosi. Vi andammo, ma l'incaricato ci rimandò alla provincia. E così, senza aver con­cluso nulla, sono già trascorsi quasi due anni. Sarebbe troppo lungo elencare il numero dei giri da noi fatti da un ufficio all'al­tro per ottenere il sospirato benestare e quante volte i funzio­nari della provincia siano venuti da noi. Hanno effettuato con­trolli e sopralluoghi il sostituto del presidente del Comitato esecutivo della provincia insieme con il procuratore della repub­blica, il dirigente della sezione finanze, la milizia, l'architetto del­la provincia (per ben 4 volte), alcune volte il presidente della circoscrizione, il segretario del partito, eccetera. Sono stati con­trollati per ben tre volte i documenti di autorizzazione all'acqui­sto del materiale da costruzione, come se essi si moltiplicassero.

Il 30 giugno 1971 abbiamo scritto al Consiglio dei ministri della rss di Lituania. Finalmente, in data 30 agosto 1971, il Comitato esecutivo della provincia rilasciò il permesso per l'ese­cuzione dei lavori. Un noto costruttore della provincia ci consigliò di acquistare qualche casa colonica da gente costretta a lasciarla a seguito di « migliorie » e, dopo averla demolita, con il materiale ricavato costruire il previsto fabbricato agricolo. Così abbiamo fatto. La casa comperata era più larga di 80 centimetri dell'edi­ficio esistente in nostro possesso. Per non sprecare il legname, abbiamo iniziato la nuova costruzione di 80 centimetri più larga, ma notevolmente più corta, allontanandola inoltre di un metro dal sagrato, verso la parte dell'orto.

ARCHIDIOCESI DI KAUNAS

Girkalnis

Liberato dal lager il reverendo Bubnys

Il 10 novembre 1972 (verso le ore 15) dal lager a regime duro di Kapsukas venne rilasciato il sacerdote Prosperas Bubnys, condannato un anno prima per l'insegnamento delle verità della fede ad alcuni bambini. L'ex detenuto è stato accolto da alcuni sacerdoti e da un gruppo di fedeli. Per­sino alcuni funzionari dell'amministrazione del lager pote­rono assistere ad una scena insolita per quel luogo: un mazzo di rose nelle mani del sacerdote ex prigioniero.

Il 15 novembre i coristi di Girkalnis fecero una solenne accoglienza al rev. P. Bubnys. Durante la funzione cantò il coro, mentre la chiesa era gremita di popolo nonostante che ai credenti non fosse stato comunicato nulla sulle ac­coglienze da riservarsi all'ex detenuto. Tutti sentivano che un anno trascorso nel lager non era soltanto una vittoria del rev. P. Bubnys, ma di tutta la Chiesa in Lituania.

Le autorità della provincia di Raseiniai avevano di­chiarato al rev. P. Bubnys di non avere alcuna riserva nei suoi riguardi e che non avrebbero posto ostacoli allo svol­gimento del suo ministero sacerdotale. Tuttavia trascorsi alcuni mesi il rev. P. Bubnys venne trasferito nella parroc­chia di Lygumai.

Kaunas

Attenti ai ladri sacrileghi

Il 12 dicembre 1972 S.E. il vescovo J. Labukas inviò una circolare al clero dell'archidiocesi di Kaunas e della diocesi di Vilkaviškis nella quale tra l'altro era scritto: « ...In quelle chiese dove non ci sono custodi notturni, ordi­niamo di portare per la notte il Santissimo Sacramento nella sacrestia e di collocarlo in un posto debitamente preparato. I vasi sacri non debbono, la notte, essere lasciati nella chiesa. Essi devono venir conservati in sacrestia, oppure, an­cora meglio, nella canonica ».

La suddetta circolare è motivata dai frequenti saccheggi verificatisi nelle chiese e dalle profanazioni del Santissimo Sacramento.