Kaunas

Motivi di un licenziamento

II 15 settembre 1974 venne esonerato dall'insegnamento Andrius Dručkus, insegnante nella scuola media « Jablon­skis » della città di Kaunas. Di che cosa si era reso colpe­vole un docente insignito di diplomi d'onore dal Ministero della Pubblica Istruzione, autore di varie opere di pedago­gia, che aveva illustrato in vari simposi tenutisi nella re­pubblica e in Unione Sovietica? La colpa principale del­l'insegnante Dručkus era stata di aver collocato nel mu­seo, di etnografia della scuola un « Rūpintojėlis » (Cristo peiįsoso) trovato da un allievo in campagna in un fosso di drenaggio. L'occhio dei controllori del museo era stato anche attratto dalle prime bare di Darius e Girėnas* e da un medaglione di Vjtautas il Grande.

A questi « corpi di reato » era da aggiungersi l'intervento dell'insegnante Dručkus in tribunale nel processo contro Sarūnas-2ukauskas. L'insegnante aveva descritto Šarūnas come un giovane intelligente e operoso.

Allo scopo di trovare una giustificazione plausibile al suo licenziamento si riunì due volte l'ufficio di partito del­la scuola e una volta quello della città. Non essendo riu­sciti a liquidare il licenziamento di Dručkus con la for­mula « licenziato su richiesta del collettivo », all'insegnante venne affidato l'incarico di amministratore, non conceden­dogli nemmeno le 9 ore di lezione settimanali indispen­sabili per non perdere la qualifica. Dručkus si rivolse al­lora al comitato per la Sicurezza, chiedendo che le accuse gli fossero messe per iscritto; ma venne definito « naziona-

Due aviatori lituani che nel 1933 trasvolarono l'Atlantico senza scalo a bordo di un monomotore da New York a Kaunas. (NdT)

lista » e accusato di aver partecipato all'erezione di un tumulo a Judrėnai in memoria di Darius e Girėnas. Al sindacato dei lavoratori del settore dell'istruzione dissero a Dručkus che il suo esonero dall'insegnamento era ille­gale, tuttavia fino ad oggi la situazione non è mutata. Dručkus lavora ancora in qualità di amministratore, do­vendo mantenere tre figli e la nonna, unicamente per aver dato ospitalità al « Rūpintojėlis » (Cristo pensoso) rinvenuto in un fosso.

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Nel mese di maggio 1974, alla vigilia dell'anniversario del rogo di R. Kalanta, venne organizzato per gli studenti di medicina un rinfresco con una manifestazione culturale ed un ballo. Era già stato invitato un conferenziere, preparato il caffè nella cucina dell'ospedale psichiatrico, acquistati i generi alimentari per il rinfresco. Nell'ampia sala sotto l'o­spedale in via Kuzma si attendeva l'arrivo della gioventù accademica. Giunsero l'organizzatore, prof. dr. Puras e il confenziere, ma gli studenti non comparivano. Ad un certo punto il professore disse nervosamente:

« Li sistemerò io ... »

Sebbene gli studenti non siano propensi a rifiutare un rinfresco, quella volta però disertarono la festicciola, man­dando in fumo il tentativo di distogliere l'attenzione degli studenti dall'anniversario della morte di R. Kalanta.

 

Vilnius

Scarso l'interesse per l'ateismo di Stato

Nel corso dell'anno scolastico 1973-74 il museo dell'atei­smo, mirando ad attirare su di sè l'attenzione di almeno una parte degli studenti dell'Istituto d'Arte che lo ignoravano, con la mediazione della direzione dell'Istituto indisse un con­corso artistico su temi ateistici. Sebbene fossero stati messi in palio dei premi in denaro, il concorso dovette venire pro­rogato. Più tardi una parte delle opere esposte nel museo dell'ateismo risultò composta di lavori la cui tematica atei­stica era totalmente dubbia.

    Il disinteresse degli studenti per il museo dell'ateismo èattestato anche da un discorso del segretario del partito comunista della città di Vilnius, V. Kojala, pronunciato il 19 ottobre 1972 al convegno dell'attivo delle scuole superiori della rss lituana. Ecco un brano dell'intervento di V. Kojala:

« In tutte le scuole superiori viene tenuto un corso di ateismo, ma quanti studenti hanno visitato il museo dell'atei­smo, ad esempio durante il primo semestre di quest'anno? Un gruppo dell'Università — 18 persone; un gruppo dell'I­stituto di Ingegneria Edile — 9 persone; due gruppi dell'I­stituto di Pedagogia — 31 persone; dall'Istituto d'Arte nem­meno uno; soltanto dal Conservatorio di Stato sono venuti tre gruppi, per un totale di 84 persone. E da tutte le altre scuole superiori soltanto 58 persone. Tale situazione è chia­ramente anormale. Dato che nell'insegnamento delle scienze sociali i metodi visivi in genere vengono poco usati, perché non approfittare dell'opportunità rappresentata dai musei dell'ateismo e della rivoluzione? L'insegnamento delle scien­ze sociali è un anello molto importante nella formazione degli studenti, e l'organizzazione di partito della città gli rivolge una costante attenzione » ( Da Materiali della riu­nione dei membri del partito delle scuole superiori della rss di Lituania, voi. V, p. 72-73, 1972). Nello stesso intervento, V. Kojala ha rilevato che «... Soltanto nelle scuole superiori della città di Vilnius studiano più di 30.000 giovani, com­presi quelli per corrispondenza ... Nelle scuole superiori della città vi sono più di 12.000 giovani del komsomol ».

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Varie forme di imposizione dell'ateismo

Šiauliai

Nel mese di ottobre 1974 l'insegnante della VII classe B della scuola media « J. Ianonis » di Šiauliai impose all'allieva R. Vaitkutė di organizzare un'ora di ateismo. La madre della ragazza, appresa la cosa, si presentò dall'insegnante e chiese di sapere perché sua figlia avrebbe dovuto promuovere nella classe un'ora di ateismo.

« Dal nostro registro risulta che essa frequenta la chiesa » spiegò l'insegnante.

« Noi siamo cattolici e quindi mia figlia non organizzerà tale ora ».

« Se tu fossi una vecchietta, non mi meraviglierei, — ri­spose l'insegnante — ma visto che sei giovane perché educhi così male i tuoi figli? »

« Di che cosa si sarebbe resa colpevole mia figlia? — do­mandò la donna. — Finora voi avete avuto modo di valutare molto bene la sua condotta! »

« Noi vogliamo che tutti i ragazzi siano ateisti, perciò fin dalla culla bisogna inculcare in loro l'ateismo ».

« No, i miei figli non saranno mai ateisti! » ribattè la madre.

 

Pocelonys

Nella scuola di Pocelonys (prov. di Alytus), all'inizio del­l'anno scolastico 1974-75, molti studenti vennero persegui­tati in modo particolare per la loro frequenza alla chiesa.

La direttrice Trimbandienè, avendo notato una crocetta al collo dell'allieva Vadeikytè della Vili classe, gliela strap­pò, aggiungendo minacciosamente che la cosa non si sarebbe dovuta più ripetere. La ragazza rispose che avrebbe compe­rato altre cinque crocette ed avrebbe continuato a portarle.

L'insegnante 2elnia pretese allora che la Vadeikytè si iscrivesse al komsomol, minacciando di abbassarle il voto di condotta per la sua frequenza della chiesa.

« Pensaci, — le disse la insegnante, — e scegli: o la scuola o la chiesa ».

« Io ho già deciso da molto tempo » rispose decisa l'allieva che da quel giorno smise di frequentare la scuola.

Otto giorni dopo gli insegnanti inviarono due allievi a casa della Vadeikytè per chiedere alla ragazza perché non andava più a scuola. Poi la stessa insegnante 2elnia assieme alla insegnante Zinkevičienė si recò dalla Vadeikytè e pregò la ragazza di tornare a scuola, cosa che la ragazza acconsentì a fare.

In seguito la Vadeikytè venne convocata più volte dall'uf­ficio criminale minorile della città di Daugai e interrogata sul perché organizzava i ragazzi per la processione religiosa.

« Tu credi di essere normale andando in chiesa? » la apo­strofarono i funzionari cercando di umiliarla.

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La insegnante Jermalaitė scherniva gli allievi credenti per la loro frequenza alla chiesa: « Bigotti, andate a recitare il rosario! ». Anche la insegnante Didžiulevičienė irrideva gli allievi.

 

Vištytis

Verso la fine dell'anno scolastico 1973-74 gli insegnanti della scuola media di Vištytis ammonirono gli studenti di non partecipare ad alcuna funzione religiosa durante le va­canze, di non spargere fiori durante processioni, di non can­tare nel coro parrocchiale, eccetera. L'insegnante Kanonen-kienė aggiunse questa minaccia: « Con chi prenderà parte alle processioni, faremo i conti dopo le vacanze ».

 

Kapsukas

Nel 1973 l'insegnante Juzė Jakelaitienė venne severa­mente ammonita nell'ufficio del partito di Kapsukas (giàMarijampolė), perché suo figlio aveva fatto la Prima Comu­nione mentre si trovava in campagna dalla nonna.

 

Raudondvaris

Nel 1974 l'autista Puikys, residente a Raudondvaris, il giorno\di Pasqua aveva portato con sè in chiesa il proprio figliuolo. A causa di ciò sua moglie, l'insegnante Monika Puikiené, venne severamente ammonita dall'ufficio della Pubblica Istruzione di Kaunas.

 

Kapiniškiai

L'insegnante Radzevičiūtė, della scuola del villaggio di Kapiniškiai (prov. di Varėna), il giorno di Natale era entrata per qualche istante nella chiesa di Druskininkai. Per questo dovette presentare una spiegazione scritta.

 

Marcinkonys

Il giorno di Pasqua 1974 Ona Budenienė, commessa in un negozio di generi alimentari, aveva assistito con due figli alla funzione liturgica nella chiesa di Marcinkonys (prov. di Varėna). Per questo motivo essa venne severa­mente redarguita dall'ufficio di sorveglianza della zona come se avesse commesso il più grande dei crimini.

 

Palanga

All'inizio dell'anno scolastico 1974-75 la pedagoga della XI classe della scuola media di Palanga chiese alla studen­tessa N.:

« Perché non ti iscrivi al komsomol? »

« Credo in Dio; e per questo non mi iscrivo ... ».

 

Kartena

Nel mese di settembre 1974 la dirigente dei pionieri della scuola di Kartena chiese ai pionieri della VII classe:

« Chi crede in Dio e frequenta la chiesa, si alzi! »

Tutta la classe, ad eccezione di tre ragazzi, scattò in piedi.

A Kartena nel 1974 hanno ricevuto la Cresima circa 3.000 ragazzi.

 

Palanga

Kusas, insegnante della VI classe nella scuola media stava cercando di costringere l'allieva G. Markutė ad iscriversi ai pionieri, ma la ragazza si rifiutava. Allora l'insegnante andò a casa di Gražina e rimproverò i genitori perché non permet­tevano alla figlia di iscriversi ai pionieri. « Noi con i pio­nieri andremo a Vilnius e a Leningrado ... ».

« Quando sarà il momento, noi stessi faremo vedere ai nostri figli sia Vilnius che Leningrado. Nei pionieri noi non vediamo alcun buon esempio. Mia figlia più di una volta è tornata a casa piangente perché i pionieri l'avevano derisa per il fatto di non essere pioniere. Inoltre noi siamo cre­denti, e vogliamo che anche i nostri figli crescano tali ».

Vilnius

Un propagandista confuso

Nel febbraio 1972 nella XXI scuola media di Vilnius erano stati riuniti degli studenti per ascoltare una relazione delladirezione sui risultati dell'ultimo trimestre e per discutere gli eventuali metodi per migliorare il profitto dei ragazzi. Il direttore della scuola diede la parola a J. Anicas, dottore in filosofia.

La scuola sovietica, disse Anicas, educa gli studenti senza ricorrere alla coercizione. Se vi sono degli studenti cattivi, che non studiano, che commettono vari crimini, di tutto questo la colpa è della famiglia. La sua cattiva educazione si manifesta con il fatto che in numerosi casi non vengono eliminate le superstizioni religiose. Tali superstizioni sono molto coltivate dagli anziani, particolarmente dalle nonne. Sono esse a portare i ragazzi al confessionale. I ragazzi che vengono educati nella scuola in un modo e in famiglia in un altro, spesso scelgono la strada del crimine.

« Che cosa si può obiettare ad una nonna, la quale riesce a citare per un'ora i nomi di grandi scienziati che furono credenti e non nascondevano le proprie convinzioni? » chiese un padre.

Il conferenziere rimase confuso; poi tentò di spiegare che all'estero ci sono, è vero, degli scienziati sinceramente credenti. Però nei loro laboratori essi operano da mate­rialisti ...

« (tosa dire a quella nonna? — si domandò Anicas. Poi, sospirando, aggiunse: — Niente ...»